Il numero delle vittime dell’uragano Ian, che ha colpito il Sud-Est degli Stati Uniti la scorsa settimana, è salito a 74 morti, secondo la Cnn. Ian, una delle tempeste più potenti che ha colpito gli Stati Uniti, ha raso al suolo interi quartieri e messo fuori uso linee elettriche e ponti sulla costa Sud-Occidentale della Florida. Dopo aver attraversato la Florida, Ian si è diretto verso l’Atlantico, ha raggiunto la South Carolina come tempesta di categoria 1. Papa Francesco ieri ha lanciato un messaggio: «Sono vicino alle popolazioni di Cuba e della Florida, colpite da un violento uragano. Il Signore accolga le vittime, dia conforto e speranza a quanti soffrono e sostenga l’impegno di solidarietà», ha detto dopo la recita dell’Angelus.
Intanto, l’uragano Orlene si è intensificato ulteriormente, raggiungendo Forza 4 sulla scala Saffir-Simpson, e il suo «occhio» ha raggiunto i 185 chilometri a ovest sud-est di Playa Pérula e a 195 chilometri a sud-ovest di Cabo Corrientes, località entrambe nello Stato messicano di Jalisco. Lo riferisce la Commissione nazionale dell’acqua (Cinagua) del Messico. Via Twitter Conagua aggiunge che è accompagnato da forti venti di 215 km con raffiche di 240 km/h e si sposta verso nord ad una velocità di 11 km/h. Piogge battenti e a volte torrenziali, si dice poi, hanno già investito gli Stati di Nayarit e Jalisco, e in minor grado quelli di Colima e Sinaloa. Le onde sulle coste di Nayarit e Jalisco raggiungono attualmente una altezza fra tre e cinque metri. Le autorità, dice infine Conagua, hanno stabilito per il momento una vasta zona di allerta fra le località di San Blas e Mazatlan. Nella sua evoluzione prevedibile Orlene passerà vicino o sopra Islas Mariase poi raggiungerà la costa occidentale del Messico.
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