L’Ucraina è entrata «nel sesto mese di questa guerra così brutale» e «in settimana ci saranno importanti visite dei partner, importanti negoziati e, soprattutto, ci sarà un’ulteriore avanzata delle posizioni ucraine»: lo ha promesso il presidente, Volodymyr Zelensky, nel suo videomessaggio serale su Telegram. «Non rallentiamo e, come ogni giorno da cinque mesi, facciamo di tutto per infliggere le maggiori perdite possibili al nemico e per raccogliere quanto più sostegno possibile per l’Ucraina», ha aggoiunto Zelensky. Poi ha ricordato che il 28 luglio l’Ucraina celebrerà, per la prima volta, il Giorno della statualità, una nuova festività introdotta lo scorso anno. «Festeggeremo, nonostante tutto», ha assicurato il leader ucraino.
L’esercito ucraino intanto ha distrutto una postazione di comando russo e alcuni depositi di munizioni localizzati nell’Ucraina meridionale. Lo riferisce il Kiev Independent online. Il comando operativo Sud dell’Ucraina, scrive il quotidiano, ha affermato di aver ucciso 66 soldati russi e distrutto cinque carri armati, due obici, un sistema missilistico anticarro e 12 veicoli militari.
Mentre «continuano i combattimenti inconcludenti sia nel Donbass che a Kherson», secondo l’intelligence britannica all’inizio del sesto mese di guerra in Ucraina «i comandanti russi continuano a trovarsi di fronte a un dilemma: se impiegare le risorse per l’offensiva a Est o rafforzare la difesa a Ovest». Il quotidiano aggiornamento dei servizi della Difesa del Regno Unito, spiega che nei giorni scorsi è stata individuata «una struttura russa per il rifornimento e la ristrutturazione di veicoli militari vicino a Barvinok, nell’Oblast’di Belgorod, a 10 km dal confine ucraino». Vi si trovavano «almeno 300 veicoli danneggiati, tra cui carri armati principali, veicoli corazzati per il trasporto di personale e camion di supporto generale». Questo, secondo Londra, suggerisce che «oltre ai ben documentati problemi di personale, la Russia probabilmente continua a lottare per estrarre e riparare le migliaia di veicoli da combattimento che sono stati danneggiati in azione in Ucraina».
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