Zelensky: «Per la pace rinunciamo alla Crimea», Biden il 9 maggio firma la legge per l'invio di armi a Kiev
Gli aggiornamenti sulla guerra in Ucraina. 22.43 Altri cinquanta civili sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal a Mariupol. Lo rendono noto le autorità di Kiev. La notizia è stata diffusa dalla vice premier ucraina, Iryna Vereschuk: «Oggi siamo riusciti a fare uscire 50 donne, bambini e anziani da Azovstal. Domani mattina proseguiremo l’operazione di evacuazione» ha detto su Telegram, accusando nuovamente le forze russe di avere violato il cessate il fuoco durante lo sgombero dei civili. 22.24 Per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è infatti riuscito a dare una dimostrazione di unità. Nella dichiarazione, preparata da Norvegia e Messico, «il Consiglio esprime profonda preoccupazione per il mantenimento della pace e della sicurezza in Ucraina». Oltre a ricordare «che tutti gli Stati membri hanno assunto, ai sensi della Carta delle Nazioni Unite, l’obbligo di risolvere le loro controversie internazionali con mezzi pacifici». 21.49 Non ci sono conferme che la fregata russa Ammiraglio Makarov sia stata colpita nel Mar Nero da un attacco ucraino: lo ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby, spiegando che gli Stati Uniti stanno cercando di saperne di più da «tutto il giorno». Le forze aeree Usa «erano attive nel Mar Nero proprio su questo caso, ma non ci sono informazioni», ha detto Kirby. Durante la giornata, anche il Cremlino aveva smentito la notizia diffusa da Kiev. 21.23 Il presidente americano Joe Biden firmerà lunedì 9 maggio, giorno in cui in Russia si celebra la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, la legge che velocizzerà la fornitura di armi all’Ucraina. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. Il provvedimento era stato approvato da Camera e Senato a fine aprile. La legge, che si chiama ‘Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act’, si ispira alla misura del 1941 che permise agli Usa di armare l’esercito britannico contro Hitler e consente di prestare equipaggiamento militare a qualsiasi governo straniero “la cui difesa sia valutata vitale dal presidente Usa». 21.03 Più di 200 soldati ucraini hanno completato l’addestramento per gli obici M777 forniti dagli Stati Uniti. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, in un briefing con la stampa aggiungendo che altri 150 militari di Kiev hanno iniziato il training per le stesse armi. L’addestramento avviene in un Paese terzo, vicino all’Ucraina. Quindici soldati ucraini, inoltre, hanno completato l’addestramento sui sistemai radar per la difesa aerea Q-64 e 60 soldati ucraini hanno completato l’addestramento per M-113, un veicolo da trasporto per l’esercito. 20.35 Sono cinquanta i civili evacuati oggi dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo affermano le autorità di Kiev, mentre i media russi hanno dato notizia di 51 evacuati in tutto, compresi alcuni bambini. I corridoi umanitari resteranno ora chiusi fino a domani mattina, nell’ultimo giorno del cessate il fuoco annunciato da Mosca, sottolinea la Tass. 19.16 Un altro gruppo di 23 civili è riuscito a lasciare l’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo riporta la Tass, dopo che media russi avevano riferito questo pomeriggio di un’evacuazione di 12 persone, tra cui 4 bambini. Le notizie non sono finora state confermate da fonti ucraine. 19.04 «È’ un grande dolore raccontare quello che sta accadendo in questa guerra, dove l’esercito russo sta trattando donne e bambini con violenza, tortura i cittadini, massacri i civili. In un mese di occupazione considerando che Bucha non era un obiettivo miliare sono stati distrutti 1.127 edifici, compresi condomini residenziali». Lo ha detto il sindaco di Bucha, Anatoliy Fedoruk, il sobborgo di Kiev dove è avvenuto uno dei più feroci massacri di civili durante la guerra in Ucraina, intervenuto oggi pomeriggio a Firenze ad un incontro di Eurocities, di cui è presidente il sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella, organizzato nell’ambito del Festival d’Europa. 18.46 Nuovo scambio di prigionieri fra Russia e Ucraina: lo annunciano le autorità di Kiev precisando che la Russia ha consegnato 41 cittadini ucraini, di cui 28 combattenti e 13 civili. Fra questi vi sono 11 donne e un prete della Chiesa ortodossa ucraina. Kiev non precisa quanti russi sono stati dati in cambio. 18.08 Nuova evacuazione di civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Un bus con a bordo 12 persone, tra cui 4 bambini, ha lasciato il territorio dello stabilimento, assediato dalle forze di Mosca. Lo riporta l’agenzia russa Ria Novosti. 17.01 «Discuteremo con il Ministero della Salute e il Ministero per la Reintegrazione dei Territori Occupati Temporaneamente dell’Ucraina per vedere il modo migliore in cui Medici senza Frontiere può fornire assistenza medica a queste persone che necessitano di aiuto urgente». Lo rende noto Msf precisando di aver «ricevuto una lettera dal Ministero che richiede il nostro sostegno per le persone intrappolate all’interno dell’acciaieria Azovstal a Mariupol». Stamane, il vice primo ministro dell’Ucraina Iryna Vereschuk in una lettera al presidente di Msf in Ucraina Michel-Olivier Lacharité, aveva affermato che «sulla base dei principi che guidano Medici senza Frontiere, il Ministero della reintegrazione chiede di formare una missione per evacuare i difensori di Mariupol, che sono nell’impianto metallurgico». «I nostri team a Zaporizhzhia stanno fornendo cure mediche essenziali e di salute mentale alle persone che arrivano da Mariupol e dalle aree circostanti su base giornaliera e rimaniamo impegnati con loro», ha affermato ancora Msf nella sua risposta di formare una missione per evacuare i difensori di Mariupol. 16.33 «Oggi 1,6 milioni dei nostri cittadini vivono in stato di guerra e non hanno accesso all’acqua potabile. 4,7 milioni si stanno avvicinando a questa situazione». Lo ha detto all’Ansa Lyudmila Denisova, commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino. «Dove ci sono le ostilità la situazione è molto pericolosa» e «il diritto alla vita è minacciato», ha aggiunto. «A Popasna, Berezhna e in tutte le regioni di Donetsk e Lugansk, non ci sono più scorte di cibo, distrutte o sequestrate dai russi. Queste regioni hanno bisogno di assistenza umanitaria sotto forma di cibo e medicine». 16.14 L’Ucraina sarebbe disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero «sulle posizioni del 23 febbraio». Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, intervenendo in video alla Chatham House, think tank britannico con sede a Londra, e lasciando intendere che almeno per ora Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea, annessa dai russi nel 2014. «Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati», ha poi precisato, evitando di avanzare richieste pure su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk sottratta a sua volta al controllo di Kiev dal 2014. 15.38 I comandi militari ucraini non hanno in programma di introdurre un coprifuoco a Kiev e nella sua regione tra domenica e lunedì, in coincidenza con le celebrazioni della Russia per la giornata della Vittoria, in cui Mosca commemora la resa dei nazisti nella Seconda guerra mondiale. Lo ha annunciato il sindaco della capitale ucraina, Vitaliy Klytschko, citato da Suspilne News. 14.44 Il battaglione Azov, asserragliato nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, ha accusato le truppe russe di aver lanciato un missile contro un suo veicolo nell’ambito dell’operazione di evacuazione dei civili, uccidendo un soldato. «Durante il cessate il fuoco sul territorio di Azovstal, un veicolo è stato colpito da un missile anticarro lanciato dai russi. Questo veicolo si dirigeva verso alcuni civili per evacuarli dal complesso» siderurgico, ha scritto su Telegram il battaglione precisando che «un combattente è stato ucciso e altri sei sono rimasti feriti». 13.37 Per ovvi motivi, un’ampia celebrazione del Giorno della Vittoria a Mariupol, quest’anno è «impossibile». Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, esprimendo fiducia nel fatto che verrà il momento per tali celebrazioni nella città ucraina. «Ci saranno sicuramente dei russi lì il 9 maggio ma non so nulla di una delegazione ufficiale», ha spiegato alla stampa in merito alle voci di una delegazione ufficiale dalla Russia per le celebrazioni della vittoria dei sovietici sui nazisti. 13.30 Il Cremlino «non ha informazioni» su un presunto attacco alla fregata russa 'Ammiraglio Makarov' nel Mar Nero. Lo ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitri Peskov, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla notizia diffusa dai media ucraini di un’esplosione e di un incendio sulla nave da guerra russa. Lo riporta Ria Novosti. 13.08 Una fregata russa Petrel 11356R sta bruciando vicino a Snake Island, nel Mar Nero, dopo essere stata colpita da un razzo ucraino Neptune. Lo conferma il deputato popolare Oleksiy Honcharenko su Telegram, citato dai media ucraini. Un’esplosione si sarebbe verificata sulla nave, seguita da un incendio. Aerei russi stanno sorvolando quell’area del Mar Nero e navi di soccorso sono arrivate dalla Crimea in aiuto della fregata. Secondo i dati aggiornati dello Stato maggiore ucraino «i russi hanno perso una nave». 11.37 «Con ogni giorno, con ogni mese, diventa più chiaro: Putin e il suo regime compiono un mutamento radicale anche dal punto di vista della civilizzazione. Un’uscita temeraria dalla comunità mondiale, come la ritenevamo possibile solo nel 21/o secolo. Un semplice ritorno allo status quo ante non potrà esserci e non ci sarà». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in un discorso ad Amburgo. «Il mondo dopo questa guerra e questo attacco non sarà più lo stesso di prima. Già non lo è più». 11.41 «Putin non deve vincere la sua guerra contro l’Ucraina e non vincerà». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Schoz in un discorso pronunciato ad Amburgo. «Ne va della sovranità dell’Ucraina, della libertà del suo popolo, ma anche del futuro di qualsiasi ordine mondiale basato sulle regole», ha aggiunto. 11.09 Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha accolto con favore la contrarietà del primo ministro ungherese Viktor Orban all’embargo sugli idrocarburi russi e alle sanzioni contro il Patriarca di Mosca Kirill e alla Russia. «Il primo ministro ungherese Orban ha fatto un passo coraggioso in un’Europa senza voce. Ha rifiutato di supportare l'embargo agli idrocarburi, che è disastroso per l’economia del suo paese e le folli sanzioni conto gli ecclesiasti», ha detto Medvedev su Telegram. 11.08 «La Russia non ha alcuna intenzione di impiegare armi nucleari nella sua operazione speciale in Ucraina». Lo afferma il ministero degli Esteri russo, citato dalla agenzia russa Tass. 11.01 «I colloqui di pace tra Russia e Ucraina sono in fase di stallo». Lo affermato oggi Alexey Zaitsev, vicedirettore del dipartimento di informazione e stampa del ministero degli Esteri russo, stando a quanto scrive l'agenzia russa Tass. «Le dichiarazioni dei politici ucraini sono la prova più evidente della loro riluttanza a proseguire» i colloqui, ha aggiunto. «Ad esempio, il 4 maggio Zelensky ha dichiarato di non vedere una prospettiva per i colloqui, mentre il capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov «ha respinto ogni possibilità di un accordo di pace con la Russia», ha proseguito. 10.52 «Sappiamo che i crimini commessi dalle forze russe nelle aree attorno a Kiev non sono incidentali né collaterali. Ma sono parte di uno schema». Lo ha detto Agnes Kallamar, segretario generale di Amnesty International, in una conferenza stampa a Kiev, citando le esecuzioni extragiudiziarie, l’uso di bombe a grappolo, bombardamenti su insediamenti civili. 10.50 «In Ucraina la Russia ha compiuto il crimine di aggressione che deve essere perseguito» dalla giustizia internazionale. Lo ha detto Agnes Kallamar, segretario generale di Amnesty International, in una conferenza stampa a Kiev. 10.31 «L'Ucraina vincerà». Lo ha affermato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola intervenendo alla conferenza europea The State of the Union. «Dobbiamo slegarci dalle nostre dipendenze dal Cremlino, metteremo fine alle importazioni di petrolio e dobbiamo portare a termine la nostra politica di zero gas dalla Russia», ha proseguito. 10.29 A Mariupol ci sono ancora «molti civili, uomini, donne e bambini intrappolati, che vivono in condizioni orribili. Noi abbiamo cercato di organizzare un numero di convogli insieme alla Croce Rossa per portare queste persone in salvo. Le mie persone sul terreno, sui bus con loro, mi dicono che queste persone hanno traumi profondi, profonde cicatrici psicologiche», avendo dovuto vivere con «poca acqua, poco cibo e senza la luce del sole». Lo ha raccontato il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, al programma radiofonico della Bbc Radio 4's Today. 10.15 «Se gli Stati che sono oggi membri dell’Ue vogliono preservare la loro sovranità e sostenere gli interessi dei loro cittadini, hanno una sola opzione, che è uscire dall’Unione europea». Lo sostiene ha detto il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, secondo quanto riporta Interfax, in riferimento alla riforma che prevede la cancellazione del principio di solidarietà, quando si adottano decisioni cruciali. «In altre parole, l’idea è di eliminare il diritto di veto dei paesi membri dell’Ue. L’opinione dei singoli Stati, e quella dei loro cittadini, non verrà più presa in considerazione», ha aggiunto. 9.37 «Il grave errore di Putin è stato pensare che le nostre differenze e la difesa dei diritti fondamentali fossero un segno di debolezza. Ha sbagliato. In democrazie come la nostra, questi sono i nostri punti di forza... Questo è il motivo per cui abbiamo accelerato verso la costruzione di una nuova unione della sicurezza e difesa». Così la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola alla conferenza The State of the Union. «Dobbiamo slegarci dalle nostre dipendenze dal Cremlino, metteremo fine alle importazioni di petrolio e gas - ha aggiunto -. Continueremo con le sanzioni e gli aiuti all’Ucraina, perché dobbiamo ricostruirla». 9.06 «Oggi ci concentriamo sull'acciaieria Azovstal». Lo ha detto il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk. «Siamo riusciti a evacuare quasi 500 civili», ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione presidenziale Andriy Yermak. Dopo le ultime evacuazioni, il sindaco di Mariupol stima che dentro l’acciaieria Azovstal di Mariupol restino circa 200 civili. 8.17 «Circa 500 civili sono già stati evacuati dalla città di Mariupol» nel sud dell’Ucraina. Lo rende noto la presidenza ucraina, precisando che l’operazione di evacuazione prosegue. 5.48 L’Onu ha individuato 180 casi di detenzioni arbitrarie e possibili sparizioni forzate di funzionari locali, giornalisti, attivisti, ex membri dell’esercito e altri civili da parte delle truppe russe in zone dell’Ucraina controllate da Mosca: lo ha detto l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, riporta il Guardian. Cinque di queste persone sono state trovate morte e alcune sono state portate in Bielorussia e Russia, all’insaputa delle loro famiglie. Sono stati riscontrati anche otto casi di possibili sparizioni forzate di individui filo-russi nel territorio controllato dall’Ucraina. 2.45 «Abbiamo immagini che confermano la presenza di fosse comuni a Bucha. E questa non è solo un’accusa non verificata sui social. È un fatto orribile con il quale il mondo deve fare i conti». Lo ha scritto su Twitter l’ambasciatrice Usa all’Onu, Linda Thomas-Greenfield. 1.50 Le forze russe continuano a bombardare l’acciaieria Azovstal anche se «i civili devono ancora essere evacuati»: lo ha detto questa notte il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, paragonando la situazione nel grande impianto siderurgico di Mariupol all’inferno. Lo riporta il Kyiv Independent. «Le donne e tanti bambini sono ancora lì - ha affermato Zelensky -. Immaginate l’inferno: più di due mesi di continui bombardamenti e morte costante nelle vicinanze. Non è chiaro quanti civili rimangano intrappolati nell’impianto». 1.27 Gli Stati Uniti hanno fornito informazioni di intelligence che hanno aiutato l’Ucraina a colpire l’incrociatore russo Moskva, affondato il 14 aprile dopo essere stato colpito da due missili ucraini. Lo riferiscono fonti informate alla Cnn. Dopo aver avvistato una nave da guerra russa nel Mar Nero, Kiev ha chiamato i suoi contatti americani per confermare che si trattasse della Moskva. Gli Stati Uniti hanno confermato che era l'incrociatore e hanno fornito informazioni sulla sua posizione. Non è chiaro se gli Usa sapessero che l’Ucraina avrebbe attaccato e non sono stati coinvolti nella decisione, sottolineano le fonti. 1.18 Dall’inizio dell’invasione le truppe russe hanno lanciato oltre 2.000 missili sull'Ucraina e i loro caccia hanno effettuato quasi 2.700 sortite nel Paese: lo ha reso noto ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando in collegamento video all’evento di beneficenza 'Brave Ukrainè. Lo riporta l’agenzia Ukrinform. «In totale, durante questa guerra, l’esercito russo ha lanciato 2.014 missili sull'Ucraina e sono state registrate 2.682 sortite di aerei da guerra russi nei nostri cieli - ha detto Zelensky -. Ognuna di queste sortite è la morte del nostro popolo, la distruzione delle nostre infrastrutture», ha commentato.