Lunedì 25 Novembre 2024

Zelensky chiede armi: «Già uccisi tra 2.500 e 3.000 soldati ucraini»

Uno sminatore rimuove un pezzo di metallo
Sergii Kovallenko mostra la sua casa in rovina in un villaggio a nord di Kiev
Un edificio danneggiato dopo i bombardamenti a Kharkiv
Kharkiv
Un soccorritore riposa dopo aver spento un incendio in un edificio danneggiato dopo i bombardamenti a Kharkiv
Un carro armato russo danneggiato giace in un fosso vicino a un ponte nella regione di Chernihiv
Chernihiv
Colonna di camion militari russi danneggiata nella regione di Chernihiv
Ihor Ovcharuk, uno sminatore del Servizio di emergenza statale dell’Ucraina, controlla il tetto degli edifici bombardati a Kharkiv
Il fumo dei bombardamenti alla periferia di Kharkiv
Foto dal profilo Twitter di Zelensky
Vertice di governo per Zelensky
La gente passeggia in una Kiev barricata
Makariv, vicino a Kiev

Sono tra 2.500 e 3.000 i soldati ucraini morti finora nella guerra con la Russia, secondo il presidente Volodymyr Zelensky, che torna a chiedere più armi all’Occidente. In un’intervista alla Cnn - che andrà in onda in versione integrale nelle prossime ore - Zelensky dà l’ultimo bilancio ufficiale delle vittime tra le fila del suo esercito, aggiungendo che i feriti sono circa 10.000 ed è «difficile dire quanti di loro sopravvivranno». Quanto ai civili morti «è più dura» stabilire quanti siano, ammette il presidente dell’Ucraina. Nel suo ultimo video-discorso, ieri sera Zelensky ha nuovamente chiesto più armi per Kiev e più sanzioni contro Mosca. «Se qualcuno dice: “un anno o anni”, io rispondo: “Puoi rendere la guerra molto più breve”. Più e prima avremo tutte le armi che abbiamo richiesto, più forte sarà la nostra posizione e prima arriverà la pace - ha detto il presidente ucraino -. Prima il mondo democratico riconoscerà che l’embargo petrolifero contro la Russia e il blocco completo del suo settore bancario sono passi necessari verso la pace, prima la guerra finirà». La Germania da parte sua ha confermato l’intenzione di portare a 2 miliardi il budget per gli aiuti militari internazionali, la maggior parte dei quali sarà destinata proprio all’Ucraina. Nelle prossime ore è prevista invece la consegna all’esercito di Kiev delle nuove armi Usa, nonostante Mosca abbia minacciato per questo «conseguenze imprevedibili». Ma «la strategia» americana di supporto all’Ucraina non cambia, ha risposto il Dipartimento di Stato americano tramite il suo portavoce Ned Price. Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal è atteso intanto a Washington la prossima settimana, in occasione del vertice tra Fondo monetario internazionale (Fmi) e Banca mondiale (Bm). Con Shmyhal viaggeranno il ministro delle Finanze e il governatore della banca centrale ucraini, Serhiy Marchenko e Kyrylo Shevchenko. I tre avranno incontri con funzionari dei paesi del G7 e prenderanno parte a una tavola rotonda sul conflitto tra Kiev e Mosca, ospitata dalla Bm. Questa notte intanto le sirene d’allarme antiaeree sono tornare a suonare nella capitale ucraina e in almeno altre città 15 città, tra cui Odessa e Leopoli. Ultimamente l’esercito russo è tornato a bombardare l’area di Kiev, colpendo in particolare una fabbrica di armi. Ma la paura più grande torna ad essere ora quella del pericolo nucleare. «Non solo l’Ucraina, dobbiamo tutti essere pronti» a una minaccia del genere da parte di Mosca, secondo Zelensky.    

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