Domenica 22 Dicembre 2024

Ucraina, attacchi e sirene in 19 province su 24: la speranza di pace affidata ai negoziati

Vilaty Makukh in cura dal Covid-19 nel rifugio sotterraneo dell’ospedale di Zhytomyr
Paziente in cura a Zhytomyr
Gli ucraini continuano a trovare rifugio nelle stazioni della metropolitana di Kiev
In una carrozza ferroviaria della metropolitana di Kiev
La metropolitana di Kiev
La metropolitana di Kiev
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in visita in un ospedale militare
Zelensky con un soldato ferito
Zelensky con un soldato ferito
Zelensky con un soldato ferito

Le sirene suonano ancora una volta nella gran parte dell’Ucraina: in almeno 19 delle 24 province del Paese la nottata è stata ancora di paura sotto il fuoco dell’artiglieria russa. Volodymyr Zelensky esorta la popolazione a resistere: «vinceremo», dice in uno dei suoi video serali. Con toni duri il presidente ucraino mette poi in guardia la Nato: senza una no-fly zone «è solo questione di tempo» prima che un missile russo cada nel territorio dell’Alleanza. E parla del nuovo round di negoziati atteso a ore e che, per la sua delegazione, ha il «compito chiaro» di portare a casa anche un incontro fra Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin. Proprio Zelensky chiede da tempo un faccia a faccia con Putin, ma la sua richiesta finora non è stata accolta dal Cremlino. Mentre a Mariupol si rischia il peggio con la popolazione ormai allo stremo senza cibo e medicine e a Odessa ci si prepara per un’invasione russa dal mare, la diplomazia lavora a tutto campo nel tentativo di mettere fine alla guerra. Oltre ai colloqui fra Ucraina e Russia, nelle prossime ore è atteso a Roma il vertice Usa-Cina fra il consigliere alla Sicurezza nazionale americano Jack Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi. Un incontro che arriva mentre filtrano indiscrezioni sulla richiesta della Russia di assistenza militare, inclusi droni, ed economica alla Cina. Per Sullivan e Jiechi è il primo incontro dallo scorso ottobre, il primo faccia a faccia quindi da quando è iniziata la guerra. La Cina non ha mai condannato l’attacco di Mosca ma si è astenuta, anziché votare «no», sulla risoluzione dell’Onu contro la Russia. Solo alcuni giorni fa il presidente cinese Xi Jinping ha però usato per la prima volta il termine «guerra», tanto sgradito al suo alleato Vladimir Putin. In vista dell’incontro romano e per fare il punto sulle varie iniziative in campo, Joe Biden ha sentito nelle ultime ore il presidente francese Emmanuel Macron. I due leader, riferisce l'Eliseo, si sono accordati per rafforzare le sanzioni contro la Russia. A chiedere a Biden di fare di più per l’Ucraina è da una parte Zelensky e dall’altra un coro bipartisan che si è alzato dal Congresso americano. La richiesta è quella di fornire più armi e jet da combattimento a Kiev in modo che - sostengono parlamentari e senatori Usa - possa difendersi meglio dalla Russia.

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