Giovedì 19 Dicembre 2024

Guerra in Ucraina, la Russia aprirà i corridoi umanitari per far fuggire i civili

Monsignor Sviatoslav Shevchuk
Le strade di Mariupol deserte
L’incontro tra le delegazioni russe e ucraine in Turchia
Quartieri residenziali di Mariupol devastati dai bombardamenti russi
Il dolore per i morti
Donne in fuga dalla guerra
Famiglie ucraine in fuga dalla guerra cenano vicino a un falò sulla neve a Vatra Dornei in Romania
I bombardamenti sull’Ucraina
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky spaventa il mondo: “Ci sarà una guerra mondiale“
La protezione civile al lavoro per neutralizzare gli ordigni caduti tra Nikolaev, Ingul, Ternivka e Solyan Chernihiv,
Irpin Town devastata
Un ordigno
Una donna piange stringendo il suo neonato mentre si allontana dall’ospedale di Mariupol dopo il bombardamento russo

23.00. Gli Stati Uniti non forniranno sistemi di difesa antimissilistici Patriot all’Ucraina. Lo riferisce un funzionario del Pentagono citato dai media americani, secondo il quale la Russia ha lanciato finora 775 missili. 22.18. Una nave russa ha lanciato cinque missili nei pressi di Odessa. Lo riporta Cnn citando fonti dell’Ucraina. 21.40. Twitter ha eliminato un post dell’ambasciata russa a Londra che sosteneva la tesi secondo cui il bombardamento di un ospedale a Mariupol da parte delle forze di Mosca è stata una messinscena. Secondo le autorità di Kiev, nell’attacco sono morte tre persone, tra cui un bambino. 20.45.  La Russia aprirà unilateralmente corridoi umanitari per evacuare i civili ucraini verso il proprio territorio a partire dalle 10 di domani ora locale (le 9 ora italiana). Lo annuncia il ministero della Difesa citato dalla Tass. Il ministero della Difesa ha detto di aver chiesto al Comitato della Croce rossa internazionale e all’Onu di informare le autorità ucraine dell’intenzione di Mosca di aprire i corridoi verso il proprio territorio. Ma allo stesso tempo ha affermato che è impossibile bonificare il corridoio umanitario da Mariupol dalle mine, che a suo dire «sono state deposte dai nazionalisti». La stessa fonte afferma che sono oltre 2,6 milioni i civili che desiderano essere evacuati da circa 2.000 aree abitate in Ucraina, ma finora Kiev ha collaborato all’apertura di soli quattro corridoi su un totale di 14 suggeriti dalla Russia. 20.24. «Sappiamo che Putin non si fermerà a Kiev, così come non si è fermato in Crimea. Le tattiche che ha affinato in Siria sono state attuate in Europa“ e «le nostre sanzioni devono continuare a colpirlo forte» e “ferirlo». Lo ha detto la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, rivolgendosi ai leader Ue al vertice informale a Versailles. Le sanzioni occidentali devono rendere per Putin l’invasione dell’Ucraina «l’errore più costoso che abbia mai commesso», ha evidenziato Metsola. Anche l’Ue, ha aggiunto, deve essere «pronta» a essere ferita dal contraccolpo delle misure, «ma è un costo che dobbiamo sostenere in questa svolta nella storia europea, un prezzo che penso che il nostro popolo sia disposto a pagare». Esprimendo la solidarietà nei confronti dell’Ucraina, la presidente del Pe ha anche esortato i leader Ue a «fare di più“ per i Paesi vicini a rischio, come Moldavia e Georgia. 19.09. «Negli ultimi giorni a Mariupol sono stati raccolti 1.207 corpi dalle strade». Lo affermano funzionari ucraini citati dalla Bbc. 18.46. Il premier britannico, Boris Johnson, ha espresso il timore che la Russia possa schierare armi chimiche in Ucraina. «Le cose che sentite sulle armi chimiche vengono fuori direttamente dai loro manuali», ha affermato in un’intervista a SkyNews. «Cominciano a dire che ci sono armi chimiche tenute lì dai loro avversari o dagli americani, e così quando loro stessi ne dispiegano, come temo che possano fare, hanno una specie di ‘storia falsà pronta all’uso. Lo avete visto in Siria, addirittura nel Regno Unito, e quello che stanno già facendo. E’ un governo cinico e barbaro», ha aggiunto il capo di Downing Street, ribadendo i timori dell’Occidente che il presidente russo Vladimir Putin possa usare armi chimiche nella guerra in Ucraina dopo aver accusato Kiev di pianificare di usarle nel conflitto. (AGI) Sca 17.24. Si combatte a Kiev, per ora solo alla periferia, attaccata da Ovest ed Est. E a pochi chilometri dalla capitale c'è stata una sanguinosa imboscata tesa a un convoglio corazzato russo, un agguato di cui ci sono le immagini. Sono state le forze armate ucraine a diffondere il video, che è stato girato dall’alto, probabilmente da un drone, in cui si vede l’esplosione dei carri armati russi diretti verso Kiev. E’ accaduto mercoledì a Brovary, alla periferia orientale della capitale, ma le immagini sono circolate solo oggi. Il convoglio procede in fila indiana lungo una strada ma poi si ferma. Bloccati in un collo di bottiglia, i carri armati raggruppati l’uno vicino all’altro, cominciano a subire esplosioni, perchè colpiti da artiglieria o incappati su mine. Gli ucraini hanno anche intercettato le trasmissioni radio dei russi sul campo, che dicono di aver subito pesanti perdite; nell’agguato, secondo il ministero della Difesa ucraino, è morto anche il comandante del reggimento, il colonnello Andrei Zakharov. Kiev si prepara da giorni all’arrivo dei blindati russi e, secondo il sindaco, Vitali Klitschko, metà della popolazione -che prima dell’invasione arrivava a 3,5 milioni di abitanti- ha già lasciato la città. Ma un’altra metà è rimasta. E il timore adesso è che il presidente russo, Vladimir Putin, possa scegliere di bombardare pesantemente la città, come del resto già fatto a Grozny, in Cecenia, per evitare il ripetersi di imboscate come quello registrato a Brovary. 16.42.  «Gli occupanti russi che hanno temporaneamente sequestrato la centrale nucleare di Zaporizhzhia hanno minato la costa del bacino idrico di Kakhovka, che confina con la stazione». Lo scrive in una nota Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che gestisce le quattro centrali nucleari nel Paese. «Gli occupanti - si legge ancora - vorrebbero dirigere l’elettricità prodotta dalla centrale nucleare verso la Crimea occupata e il Donbass. In effetti, è fisicamente impossibile da fare». 15.44. Dall'inizio della guerra sono morti 71 bambini e 100 i feriti. Molti dei bimbi sono morti nel corso di raid aerei, ha spiegato Denisova fornendo dettagli sulle piccole vittime delle ultime ore. A Malyn, nella regione occidentale di Zhytomyr, tre bambini e due adulti sono state uccisi quando sette case sono state distrutte da attacchi aerei nella notte. Altre due donne e due bambini sono morti dopo che un proiettile ha colpito la loro casa a Slobozhanske, un villaggio nella regione orientale di Izium, ha detto Denisova, aggiungendo che una bambina di cinque anni è sopravvissuta. A Irpin, non lontano dalla capitale Kiev, una bambina di 10 anni è stata gravemente ferita e sta lottando per la vita in ospedale. 15.25.  Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto di poter pronunciare al Museo dell’Olocausto Yad Vashem di Gerusalemme un discorso sulla invasione del proprio Paese. La notizia è stata confermata da un portavoce del Museo secondo cui la questione sarà esaminata domenica in un incontro fra il presidente di Yad Vashem Dany Dayan e l’ambasciatore dell’Ucraina in Israele, Yevgen Korniychuk. Durante i recenti combattimenti sia da parte russa sia da parte ucraina sono stati fatti riferimenti alla Shoah. Il presidente Vladimir Putin ha affermato di volere «de-nazificare l’Ucraina». Zelensky ha invece accusato le forze armate russa di aver puntato intenzionalmente il fuoco verso il memoriale di Baby Yair, che ricorda lo sterminio avvenuto nel settembre 1941, in due sole giornate, di 30 mila ebrei di Kiev. 13.28. «Oggi la mia coscienza, la coscienza di ogni cristiano ci costringe ad alzare la voce per far suonare nel mondo intero la decisa parola 'NO', dichiarare la forte protesta contro il massacro della gente in Ucraina». Così monsignor Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina in un video registrato nella quindicesima giornata di guerra, in un bunker a Kiev. «In particolare, in questi ultimi minuti abbiamo visto le uccisioni di massa nella città assediata di Mariupol. Questa città, fondata dalla comunità greca come città di Maria, oggi si è trasformata in un cimitero per decine, migliaia di persone», afferma Shevchuk. «Ieri abbiamo visto le strazianti immagini del bombardamento di una clinica ostetrica. Abbiamo visto anche le immagini di fosse comuni nelle quali depongono centinaia di corpi esanimi. Oggi dobbiamo dire a tutto il mondo: No, No alle uccisioni di massa in Ucraina!», continua il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. «Dai tempi di nazismo, dai tempi delle repressioni di Stalin, l’Ucraina non ha più visto queste sepolture di massa e le fosse comuni delle persone: senza dovuto rispetto, senza preghiera cristiana». Monsignor Shevchuk ribadisce ancora una volta il suo appello a tutto il mondo: «Fermate le uccisioni di massa della gente!». La città di Mariupol, continua, «conta circa 400.000 abitanti. Ormai da due settimane è completamente assediata. La gente muore di fame. La gente muore di freddo. Sulle loro teste cadono i razzi, i missili, le bombe». «Oggi dobbiamo ricordare di loro, e a nome loro rivolgerci al mondo intero: chiediamo di aprire i corridoi umanitari. Date la possibilità a bambini, donne, anziani di uscire da questa città assediata e fredda. Date la possibilità di mandare loro viveri, medicine, dateci la possibilità di salvare la gente». 11.45.  Si sono svolti in Turchia i colloqui tra Ucraina e Russia. "Nell'incontro abbiamo affrontato la questione del cessione il fuoco di 24 ore per risolvere la maggior parte delle questioni urgenti dal punto di vista umanitario. Non abbiamo fatto progressi su questo purtroppo, sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia". Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba in conferenza stampa dopo l'incontro con il ministro russo Lavrov. Anche sull'apertura dei corridoi umanitari da e per Mariupol Kuleba ha detto che "sfortunatamente Lavrov non è stato in condizione di impegnarsi. Sono pronto a incontrare nuovamente Lavrov se ci saranno prospettive concrete", ha aggiunto. 09.20. L’ex patron del Chelsea, Roman Abramovich, compare nella nuova lista degli oligarchi sanzionati dal Regno Unito. L’elenco comprende 7 persone, tra cui anche quello che viene considerato il ‘re dell’alluminiò, Oleg Deripaska. Per tutti è previsto il congelamento dei conti e il divieto di viaggiare. «Le sanzioni di oggi mostrano ancora una volta che gli oligarchi e i cleptocrati non hanno posto nella nostra economia o nella nostra società - si legge in una nota del ministro degli Esyteri, Liz Truss - Con i loro stretti legami con Putin, si rendono complici della sua aggressione». 08.22. «Eni ha sospeso la stipula di nuovi contratti relativi all’approvvigionamento di greggio o prodotti petroliferi dalla Russia. In ogni caso Eni opererà nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle istituzioni europee e nazionali». Lo rende noto un portavoce del gruppo petrolifero. 07.49. Un bombardamento nella notte da parte della forze armate russe ha colpito un edificio residenziale vicino alla città di Kharkiv causando quattro morti, di cui due bambini. Lo riferisce la Bbc citando i Servizi di emergenza statale dell’Ucraina. L’attacco ha colpito il villaggio di Slobozhanske, nel sud-est del paese. I Servizi di emergenza statale fanno sapere anche che nell’attacco è stata ferita una bambina di 5 anni, portata d’urgenza all’ospedale. I soccorritori continuano le operazioni di ricerca per estrarre i corpi dalle macerie. 06.50.  Entra nella sua terza settimana il conflitto in Ucraina e lo fa con un monito tanto estremo quanto inquietante, quello della Casa Bianca secondo cui non è da escludere il rischio che la Russia «usi armi chimiche» in Ucraina. In un post su Twitter nel quale respingeva come “falsità» le affermazioni del ministero degli Esteri russo secondo cui gli Usa stanno sviluppando armi chimiche e biologiche in Ucraina al confine con la Russia, la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha infatti sottolineato che «tutti dovremmo stare allerta rispetto all’uso di armi chimiche da parte della Russia o aspettarci che Mosca le usi per creare un pretesto, è uno schema chiaro». Intanto continuano da più parti i tentativi di riportare il conflitto sui binari della diplomazia e del negoziato, così oggi è la volta dell’incontro fra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il suo omologo ucraino Dmitry Kuleba a margine del Forum sulla diplomazia ad Antalya, in Turchia: è il primo faccia a faccia fra i due dall’inizio del conflitto ed è stato fortemente voluto - e tessuto - dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan che tenta il ruolo di mediatore, al punto che è già prevista una telefonata fra questo e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nel primo pomeriggio ora italiana. L’Ucraina però continua a bruciare e dopo il bombardamento dell’ospedale pediatrico a Mariupol il presidente Volodymyr Zelensky torna a urlare la sua rabbia: «E’ un crimine di guerra», dice, «è la prova definitiva che è in corso il genocidio degli ucraini» incalza; quindi si rivolge ancora una volta agli europei e ammonisce: «Non potrete dire di non aver visto cosa è accaduto agli ucraini, cosa è accaduto ai residenti di Mariupol!». Anche questa notte sono cadute le bombe, con aerei russi hanno condotto raid sul nord-est dell’Ucraina, in particolare sulla città di Okhtyrka, nella regione di Sumy, dove si contano almeno tre morti, un 13enne e due donne. Così Zelensky spera nei corridoi umanitari, ricorda che sono circa 35mila i civili evacuati nella giornata di ieri e auspica che le operazioni di evacuazione possano proseguire anche oggi, con l’apertura di altri tre corridoi umanitari: da Mariupol, assediata da nove giorni, da Volnovakha nel sud-est e da Izioum nell’est. Giorno dopo giorno poi va ancora allungandosi la lista delle aziende che lasciano la Russia in reazione all’operazione militare lanciata da Mosca in Ucraina ormai oltre due settimane fa e gli ultimi marci in ordine di tempo sono conosciutissimi: le giapponesi Sony e Nintendo, ma anche le birre Carlsberg e Heineken, fino agli scavatori di Caterpillar. In fine al Congresso degli Stati Uniti la Camera dei rappresentanti ha adottato un nuovo bilancio che include un’enorme dotazione di quasi 14 miliardi di dollari per la crisi ucraina.

leggi l'articolo completo