Lunedì 18 Novembre 2024

Ville e maxi yacht, i beni sequestrati in Italia agli oligarchi russi

La Guardia di Finanza ha congelato nel porto di Sanremo il maxi yacht Lena di proprietà di Gennady Timchenko
Il maxi yacht di proprietà di Gennady Timchenko
Lo yacht del magnate russo-uzbeko del gas, Alisher Usmanov, a Porto Cervo
Lo yacht del magnate russo-uzbeko del gas, Alisher Usmanov, a Porto Cervo
 
 
 
 

Proprietà immobiliari da sogno, yacht grandi come navi. Anche in Italia si stringe la morsa intorno alle proprietà di oligarchi e magnati russi, legati a doppio filo a Vladimir Putin. In Sardegna, Liguria, Lombardia e Toscana sono scattati i primi provvedimenti di «congelamento» dei beni degli uomini finiti nella black list dell’Unione europea, che in tutto comprende 680 nomi, compresi 26 uomini d’oro. Tra i colpiti dai sequestri eseguiti dalla Guardia di finanza per un valore complessivo di 143 milioni di euro, ci sono diversi super miliardari, a partire da quello che Forbes ha incoronato nel 2021 l’uomo più ricco della Russia, Alexei Mordashov, presidente della società Severgroup, azionista della Rossiya, la banca personale dei ‘papaverì della Federazione russa che ha avuto un ruolo importante nel processo di annessione della Crimea. E’ azionista della stessa banca anche Gennady Timchenko, magnate russo dell’energia e delle infrastrutture, amico di vecchia data e confidente dello ‘zar’ russo. Tutti e due devono ora rinunciare ai loro megayacht ormeggiati in Liguria. Fa parte della cerchia dei ‘super-ricchì pure Alisher Usmanov, il magnate dell’acciaio,oligarca tra i preferiti di Putin (di cui ha risolto anche problemi di affari), da 30 anni di casa in Sardegna: sua la proprietà immobiliare da Mille e una notte sequestrata sulla Costa Smeralda. I ‘sigillì sono stati apposti anche alla residenza sul lago di Como dell’anchorman Vladimir Soloviev, ritenuto il capo-propagandista di Putin e alla seicentesca Villa Lazzareschi in provincia di Lucca di proprietà del membro della Duma, Oleg Savchenko, nella black list per il suo voto a favore del riconoscimento del Donetsk e Lugansk, le autoproclamate repubbliche del Donbass. Il bene congelato di maggior valore è «Lady M», il megayacht di superlusso di Mordashov, ormeggiato nel porto di Imperia. Varato nel 2013, Lady M è dotato anche di una pista per l’atterraggio di elicotteri e di una piscina all’aperto. Vale 65 milioni di euro, un milione per ognuno dei suoi 65 metri. Noccioline per il 56enne presidente di Severgroup (società che controlla anche emittenti televisive pro governo), il cui patrimonio supera i 29 miliardi di dollari. A pochi chilometri di distanza, nel porto di Sanremo, è scattato il ‘sequestrò del «Lady Lena», il super yacht di 52 metri di Timchenko. Anche in questo caso lusso e potenza al quadrato, come testimonia il valore dell’imbarcazione: 50 milioni di euro. Una spesa alla portata del proprietario di Volga Group, holding che investe in energia, infrastrutture e trasporti. Tra gli immobili congelati in Italia, il più costoso è la villa di lusso di Usmanov. Stimata 17 milioni di euro, si affaccia sul golfo del Pevero, tra le località più note della Costa Smeralda. La Sardegna è quasi una seconda patria per l’oligarca amico di Putin. D’estate trasferisce lì anche il suo yacht Dilbar, tra i più grandi al mondo, ‘confiscatò nei giorni scorsi in Germania. E alla Regione ha regalato mezzo milione di euro per combattere il Covid. Un affetto ricambiato, con l’attribuzione della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Arzachena. Ventisette stanze e una piscina sul lago di Como: vale 8 milioni di euro la villa acquistata nel 2008 da Soloviev, che a Pianello del Lario ha preso anche la residenza. «I quattrini dei contribuenti russi vengono dati a un residente in Italia per dire bugie sulla Russia», denunciò nel 2017, prima di finire in carcere, Alexei Navalni sul suo blog, mostrando i documenti italiani. Più «modesta» nel confronto la Villa Lazzareschi, sulle colline di Capannori, in provincia di Lucca. Vale 3 milioni di euro e il suo ‘congelamentò è il prezzo che il deputato della Duma deve pagare per aver sostenuto politiche «che compromettono l’indipendenza dell’Ucraina».

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