Venerdì 22 Novembre 2024

Elezioni midterm in Usa, gli americani stanno già votando: le immagini dell'early voting

L’America si prepara alle elezioni “midterm“
Appuntamento molto atteso per testare il polso della situazione politica
Come sempre sarà sfida tra Democratici e Repubblicani
I Repubblicani testano la loro tenuta con la presidenza Trump
In queste immagini dell’inviata Marina Turco gli elettori dell’Early Voting
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Gli americani stanno già votando. Migliaia hanno spedito la loro scheda agli uffici elettorali di stati e contee. Altre decine di migliaia stanno votando on line. È l'early voting. Il 6 novembre è un po' la dead line, l'ultimo giorno nel quale entreranno in partita andando ai seggi tutti gli altri voters. La macchina elettorale USA è complessa ma è stata rinnovata e resa più tecnologica proprio per incoraggiare il diritto di voto in un Paese che nel tempo ha mostrato pigrizia nell'andare alle urne. Le elezioni rinnovano la Camera dei rappresentanti (435 seggi) e due terzi del Senato (35 seggi su 100)oltre a cariche e assemblee di 39 stati. Ma si sa, saranno anche un banco di prova per il presidente Donald Trump. Incontenibile nel rush finale e dato in svantaggio. I Democratici sarebbero di molto avanti rispetto ai Repubblicani per la conquista della Camera bassa. In piedi la sfida al Senato. Nel frattempo si sceglie già. Dean C. Logan guida il Registrar-Recorder 's Office della Contea di Los Angeles; spiega che è in corso da anni una riforma del sistema di suffragio. Si chiama Smartmatic Usa e punta al voto integrato. Lo si esprime un po' come si vuole e soprattutto quando si vuole. Nel mega ufficio della Contea di Los Angeles dove sono registrati 5 milioni e 200 mila elettori, c'è già un viavai continuo. È abbastanza difficile capire come ciò avvenga senza il carico di cautele e restrizioni che sono invece tipiche delle operazioni di voto in Italia. Un'elettrice spiega che per lei martedì sarà difficile andare al seggio e quindi anticipa le sue mosse: aggiunge che era già sicura della sua scelta. Non ci sono urne. L'elettore si posiziona dietro ad un paravento ornato da bandiera americana sventolante e da lapidario slogan: Vote! La scheda elettorale utilizzata viene poi consegnata ad un'impiegata che la imbusta. Logan tiene molto a sottolineare che nella contea californiana le indicazioni vengono date in 13 lingue diverse e che c'è un'attenzione spiccata nei confronti dei disabili. Ci sono strumenti speciali per i non vedenti e per chi ha altri problemi di mobilità. Non solo, la riforma, che qui va avanti più velocemente che in altri stati, ha permesso l'introduzione del voto elettronico anche al seggio. Una macchinetta dotata di touchscreen consente di compilare la scheda elettorale e di stamparla. Il voto on line prende anch'esso piede. Logan e i suoi funzionari (un management di 30 persone che gestisce dati dell'anagrafe, concessione delle patenti di guida, registro di nascite e decessi e un sacco di altri servizi) garantiscono che il sistema è a prova di hackers. "La legislazione penale contro i reati che riguardano il voto è severa - dice Logan - il sistema on line è protettissimo, nei seggi c'è molto personale addetto alla sicurezza". Sarà, ma la Casa Bianca qualche giorno fa ha chiamato in conferenza telefonica giornalisti, FBI, il Departement of Homeland Security e vertici dell'intelligence per lanciare un non meglio identificato allarme su possibili azioni-interferenze nelle operazioni di voto. In uno dei piani alti dell'ufficio elettorale di Los Angeles vengono trasferite le migliaia di buste con le schede di chi ha votato per posta. Sono per lo più donne e moltissime latine, le addette alla raccolta. Le schede vengono impacchettate e trasferite in una sorta di camera stagna, protetta da grate, dove in maniera del tutto analogica, vengono maneggiate da personale incaricato del conteggio. "Qui le accortezze crescono", spiega il funzionario Mike Sanchez. Tutto avviene in sicurezza e con dipendenti accreditati e di grande esperienza" . Una macchina organizzativa enorme, decine di impiegati divisi in stanze maneggiano scatole, carta e la speranza che nel 2020 il voto sia più digitale possibile". Lynn Vavreck, professoressa di Scienza politica e comunicazione della Università della California, già columnist del New York Times, spiega che le campagne elettorali costano sempre di più ai candidati. Il clima e il linguaggio fortemente competitivo alzano la posta in gioco e gli zeri delle spese per spot e advertisement. Ciò può comportate rischi in termini di manipolazione del voto? Logan rassicura e insiste sulla severità delle leggi americane. Andre Mouchard, reporter del quotidiano Orange County Registrer, spiega che questa volta davvero si tratterà di elezioni decisive per il futuro dell'America e forse del mondo:"È una bella occasione professionale per un giornalista raccontare quanto sta accadendo - dice - ma da cittadino dico che la politica di Trump fa paura". Mouchard si è occupato di immigrazione, un 'topic' per la California. Il suo editore gongola. "La campagna elettorale giova ai giornali - dice Todd Harmonson - Vendiamo più copie. La carta stampata non morirà".

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