Ricorre oggi l'anniversario di morte di Madre Teresa di Calcutta, religiosa albanese naturalizzata indiana nata il 26 agosto 1910 a Skopje e morta il 5 settembre del 1997 a Calcutta, in India. Il suo lavoro da missionaria inizia nel 1948 a Calcutta e raggiunge il suo apice nel 1979, quando, per le sue innumerevoli opere di carità, vince il premio Nobel per la Pace.
In occasione del 21esimo anniversario dalla sua morte, le suore della congrazione Missionarie della carità hanno voluto ricordarla con una messa celebrata a Calcutta, insieme a un folto numero di fedeli.
Madre Teresa fu infatti la fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della carità, poi riconosciuta ufficialmente nell'arcidiocesi di Calcutta.
La sua fama a livello mondiale crebbe dopo la concessione di Paolo VI di estendere in tutto il mondo l'attività delle Missionarie della Carità. Ricordata come una donna molto piccola fisicamente ma dal cuore incredibilmente grande e capace di abbracciare i più bisognosi, conquistò il mondo intero grazie anche al suo legame fraterno con San Giovanni Paolo II.
In occasione del conferimento del premio Nobel per la Pace, la suora dal saio blu e bianco e dal sorriso dolce lanciò un messaggio contro l'aborto e a favore della vita. La sua frase rimase celebre: “Se una madre può uccidere suo figlio, chi impedisce agli uomini di uccidersi tra di loro?”.