BUENOS AIRES. Accanto c'è una ferramenta e nel quartiere di Palermo nessuno fa caso al civico 2180 della 'calle' Araoz. E' lì, in questa casa di Buenos Aires, che Ernesto 'Che' Guevara trascorse sei anni: l'ultimo luogo dove è vissuto a Buenos Aires, nella 'sua' Argentina, quello che sarebbe diventato il guerrigliero più famoso del mondo. L'abitazione, da dove nel luglio del 1953 il 'Che' partì per il celebre viaggio dei 'Diari' a bordo della moto 'Poderosa', rimane uno dei luoghi cari di Guevara, di cui ricorre il 50esimo anniversario della morte. In America Latina viene ricordato tra l'altro in Bolivia,dove è stato ucciso nella selva il 9 ottobre del 1957, ma anche in Argentina, il paese nel quale nacque (a Rosario), e a Cuba, la sua seconda, forse prima, patria. Fu proprio dall'abitazione di Araoz che Ernesto Guevara de la Serna, non ancora mutato nel 'Che', si fece scattare una celebre foto sdraiato nel balcone dell'abitazione. Indossa pantaloni grigi, camicia bianca ed ha lo sguardo rivolto in alto: una bella immagine, spesso utilizzata per le copertine dei libri a lui dedicate. In Bolivia, si parlerà del 'Che' a La Higuera, il villaggio nel quale venne ucciso a 39 anni su una panca di una scuola la mattina del 9 ottobre 1967. L'altro luogo simbolo è Vallegrande,circa 800 km da La Paz, dove i resti di Guevara rimasero nascosti per 30 anni, fino al loro ritrovamento e successiva traslazione a Santa Clara (Cuba). A Vallegrande arriveranno i quattro figli del 'Che' oltre a Evo Morales: "Ma non saremo soli, ci saranno molti movimenti sociali latinoamericani", ha assicurato il presidente boliviano. Poi c'è Cuba, dove da settimane ci sono mille iniziative,molte delle quali al di là dell'ufficialità. A Santa Clara verrà lanciata l'app 'Siempre Che', ma non mancano concerti rock e untorneo di scacchi 'Che Vive': 100 scacchiere per una serie dipartite organizzate dai sindacati, che puntano così a mettere in risalto una delle passioni del 'Che'. Anche la dissidenza è tornata a mettere sotto la lente d'ingrandimento Guevara, sottolineando tra l'altro il suo difficile rapporto con Fidel Castro. La storia del 'castrismo',si fa notare, è stata anche quella degli avvicinamenti e allontanamenti del 'Che' dal 'lider maximo' deceduto l'anno scorso. Le commemorazioni in lungo e in largo nel mondo sono comunque meno roboanti rispetto a dieci anni fa, in occasione del 40esimo anniversario: per gran parte della sinistra, e non solo, il'Che' non si discute, ma il tempo logora anche i miti. Rimane appunto una lunga scia di ricordi tra venerazione e critiche, oltre ad un'infinità di studi, inchieste, biografie, romanzi, film, documentali.