Nel suo tradizionale discorso del Giorno dell'Indipendenza dell'India dal Forte Rosso di New Delhi, il premier Narendra Modi ha detto oggi che il suo governo «è deciso a estirpare il tarlo della corruzione». «Ci vogliono misure radicali - ha aggiunto - ma è possibile liberare l'India dalla corruzione. Dobbiamo mettere le medicine direttamente nei buchi fatti dai tarli». Riferendosi alle accuse dell'Opposizione che da settimane protesta in Parlamento, il leader della destra ha assicurato «che nei 15 mesi del suo governo non c'è stato un singolo caso di corruzione». Modi, che indossava un elaborato turbante giallo del Gujarat, ha sottolineato il successo di alcune iniziative, come quella dedicata a migliorare le condizioni igieniche della popolazione chiamata Swachh Bharat Abhiyaan (Missione India Pulita). Ma ha deluso le aspettative di migliaia di veterani, rinviando l'introduzione di una attesa riforma sulle pensioni dei militari. Sul fronte della lotta alla povertà, il primo ministro ha promesso di portare l'elettricità in tutti i villaggi entro mille giorni. Attualmente circa il 40% degli indiani non sono connessi alla rete elettrica nazionale. Le celebrazioni per il 69/o anniversario dell'Indipendenza sono iniziate con un omaggio al mausoleo del Mahatma Gandhi. Per il rischio di attentati, è stato dispiegato un massiccio cordone di sicurezza di 40 mila poliziotti e militari, in particolare nel centro storico e intorno al Forte Rosso, la famosa reggia degli imperatori moghul costruita nel 1638 e poi usata dagli inglesi come quartier generale del loro esercito.