LONDRA. Nel giorno delle nozze di Elton John con il suo compagno David Furnish, celebrate con un fiume di immagini online in una sorta di simbolica festa globale, anche l'arcivescovo di Canterbury sembra fare una parziale marcia indietro aprendo ai matrimoni gay come mai prima d'ora. «Bisogna ascoltare le due parti», ha detto la massima carica religiosa della Chiesa d'Inghilterra, Justin Welby, in un'intervista in cui appare possibilista e certo più morbido del passato sulla possibilità che dopo la legge approvata a Westminster anche la Chiesa mostratasi profondamente divisa possa abbracciare la svolta, fino ad accettare, se non a riconoscere e in fine celebrare, le nozze gay. Welby ha affermato che è necessario «ascoltare entrambe le parti» su un tema per il quale ha ammesso «frustrazione». «Quando ascolto la gente - ha detto - so che sto ascoltando persone per le quali non si tratta solo di una questione di sessualità, ma del modo stesso in cui la Chiesa vive ed esiste e si apre alla gente». La questione è stata fonte di grandi tensioni e spaccature all'interno della Chiesa d'Inghilterra durante il dibattito sul testo che lo scorso marzo ha reso legali in Inghilterra e Galles i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Tra i religiosi era prevalsa la linea contraria alle nozze gay, tanto che per evitare rallentamenti era stato necessario includere una sorta di 'clausola di esclusionE per la chiesa d'Inghilterra per la quale non è quindi prevista la celebrazione di matrimoni gay. Durissima la linea dei vescovi che, nonostante le opposizioni interne, avevano da subito escluso la benedizione dei matrimoni omosessuali, negando allo stesso tempo la possibilita« che i membri del clero possano sposarsi con una persona dello stesso sesso. E i politici erano corsi ai ripari emendando il testo, aggiustandolo di fatto, per scongiurare nuovi rallentamenti e blocchi. Così la legge, pur lasciando alle varie confessioni la possibilità di celebrare o meno le unioni omosessuali religiose, ha messo nero su bianco l'eccezione che riguarda Chiesa anglicana, maggioritaria nel Paese. Lo stesso Welby si era posto alla guida del fronte del 'Nò. Le sue parole oggi lasciano quindi intravedere una svolta, sulla cui maturazione tuttavia l'arcivescovo di Canterbury non ha voluto commentare, »non sarebbe opportuno« ha detto mentre il dibattito è ancora caldo.