Richard Gere, un ufficiale e gentiluomo sbarcaal Giffoni film festival e nonostante i rigidi divieti e i tempiimposti dalla sicurezza e dal suo entourage è tuttavia la starhollywoodiana (in uscita con quattro nuovi film - tra cui «TheBest Exotic Marigold Hotel 2» di John Madden) ad infrangere leregole, sul photocall si butta tra i fotografi (in sala però nonsi possono fare foto), in sala saluta tutti, si dilunga oltre itempi previsti. «Sono davvero felicissimo di essere qui. Ioprendo ogni occasione utile per venire in Italia, ho moltiamici, ho voluto portare mio figlio Homer e un suo caro amico,adoro la Costiera Amalfitana», dice. È mai sceso acompromessi? «No ovviamente. Noi dobbiamo solo venire a patticon i nostri demoni. Non so perchè, ma tutti pensano cheHollywood sia un mostro, ma è solo un posto dove si fanno film,belli o brutti, dipende».
Lei è un pacifista cosa ne pensa dei recenti conflitti: “Il 99% dei problemi del pianeta scomparirebbero, anzi non nascerebbero neppure se ricordassimo di comportarci come creature di gentilezza. Uno dei miei maestri zen in Giappone mi ha invitato a ridurre a sette i respiri in un minuto prima di prendere una decisione, per evitare che sia l’impulsività ad avere la meglio. Ecco perchè diffido dei leader mondiali che provano a trascinare la gente dalla loro parte in battaglia, innescando una spirale terribile di azione e reazione. La verità - insiste Gere - è che la violenza non ha senso. Non dovremmo reagire superficialmente, ma fermarci per ragionare e trovare delle soluzioni. Ma io sono ottimista rispetto al genere umano e alle nuove generazioni. Nel mondo siamo tutti correlati. Un mio amico una volta chiese al Dalai Lama come avrebbe potuto insegnare a suo figlio i valori della vita e il Lama gli disse: Insegnagli a rispettare la vita di un insetto, anche lui ha dei figli dei genitori se riesci ad insegnargli questo gli hai insegnato tutto“.
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