Hanno regalato uno spettacoloemozionante ed indimenticabile come l’avventura discografica cheha segnato gli ultimi 40 anni di storia della musica. I BuenaVista Social Club hanno fatto tappa nella capitale, per una soladata, nel lungo tour mondiale il cui titolo non habisogno di molte spiegazioni: «Adios». L’addio al progetto che afine anni Novanta restituì l’anima alla musica cubana agli occhidel mondo intero. Il pubblico all’Auditorium Parco della musica,sold out, si è alzato tutto in piedi per omaggiare due ospitid’eccezione: Omara Portuondo ed Eliades Ochoa.
Se ne sono andati per sempre Compay Segundo, Ibrahim Ferrer e Ruben Gonzalez. Prematuramente, nel 2009, è scomparso il bassista Orlando «Cachaito» Lopez, l’unico musicista presente in tutte le 14 tracce del leggendario album. Dunque il concerto romano è stata un’occasione veramente unica, l’ultima, per per chi ha avuto il privilegio di assistere all’esibizione per farsi trascinare dai suoi irresistibili ritmi cubani. Sotto la direzione musicale del direttore e trombonista Jesus Aguaje Ramos, la line up del tour hanno coinvolto diversi elementi presenti nell’album e nel film d’esordio come il cantante e chitarrista Eliades Ochoa, l’incomparabile diva cubana Omara Portuondo, il trombettista Guajiro Mirabal e il virtuoso di Laud Barbarito Torres.
Poi date su date per tutto il 2015, fino a un ultimo grande concerto all’Avana. Qualcuno, tra i musicisti superstiti, prova a sdrammatizzare, traducendo quell’addio in un «alla prossima volta». Il progetto Buena Vista Social Club era stato immaginato alla fine degli anni ’90 da Nick Gold dell’etichetta World Circuit e dal chitarrista americano Ry Cooder. L’idea del progetto era quella di riunire in un solo disco i musicisti cubani campesinos o leggendari soneros degli anni 30, 40 e 50 e alcuni musicisti dell’Africa dell’Ovest. Trattenuti all’aeroporto di Parigi i musicisti africani non poterono recarsi a Cuba e le sessioni del disco si effettuarono senza di loro.