Una ricetta diantiche origini persiane, le preparazioni più originali equelle della tradizione. Nelle cucine di San Vito Lo Capol’integrazione si celebra ai fornelli. Si è svolta la garagastronomica internazionale cuore del Cous Cous Fest, ilfestival dell’integrazione culturale in programma fino adomenica. A sfidarsi Costa d’Avorio, Egitto, Israele,Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Tunisia e, per la primavolta nella storia della manifestazione, anche gli Stati Uniti. Si va dal cous cousnero di manioca, gamberoni e melange di verdura della Costad’Avorio, rappresentata da Zouzouko Roger Desire Boualy eVanessa Margaux Sato Lorig alla ricetta egiziana con noci,ostriche, arance e patate. Si richiama alla tradizione, invece,la ricetta italiana, presentata da Emanuele Russo di Marsala eda Antonella Pace, del ristorante e hotel Mediterraneo di SanVito, una preparazione con zuppa di sarpe su vellutata di«aranci di mare», fritto di capone e melanzana verde,profumata al croccante d’aglio rosso di Nubia e quella tunisina,firmata da Ezzedine Chiba a base di agnello, patate epeperoncini verdi. «Il cibo negliStati Uniti è stato da sempre un veicolo di integrazione, atavola ci si conosce e ci si incontra. Siamo a San Vito Lo Capoperchè qui si celebra la diversità di culture e tradizioni, dasempre alla base della nostra nazione». Lo ha detto ColombiaBarrosse, Console generale degli Stati Uniti, intervenendo alCous Cous Fest (foto di Alessandro Castagna).
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