Dopo le denunce ai carabinieri deglispettatori delusi dal mancato concerto di Gloria Gaynor il 16agosto a Rimini, i legali dell’organizzatore Gianni Succi fannosapere di aver presentato al tribunale romagnolo una citazionecon richiesta danni nei confronti della cantante statunitense,accusata di un «improvviso e imprevedibile rifiuto» a esibirsi.
«Il concerto - spiega la Succi&Partner - si è regolarmentetenuto con l’esibizione di due su tre degli artisti inscaletta», mancando solo «la performance della Gaynor», e lei èstata ospitata come da accordi a Pesaro: «hotel 5 stelle,berlina con autista, già ricevuti 31mila e 500 dollari di cachetper lei e il suo gruppo, per un live act di 30 minuti e un’medley’ su Donna Summer; si è però rifiutata di salire sulpalco una volta arrivata a Piazzale Fellini. Da notare che ilcachet medio della Gaynor è di 25mila dollari e che nel caso delconcerto riminese dovevano esserle consegnati, la seradell’evento, solo gli ultimi 8mila dollari necessari acompletare il compenso stabilito in 40mila dollari. Per comuneaccordo, da saldare con una cifra attorno ai 4mila».
L’avvocato Astorre Mancini, legale di Succi, conferma che«l’artista ha percepito l’80% dell’ingaggio pattuito. Avrebbeottenuto il saldo a fine concerto. La decisione di non esibirsiè violazione del contratto. Inoltre ha trattenuto l’importoricevuto senza una clausola contrattuale in tal senso e inassenza totale della prestazione».
Una decina i fans della Gaynor che avevano subito presentatodenuncia chiedendo il rimborso dei biglietti per cui avevanospeso dai 30 ai 70 euro. Una denuncia era stata presentata anchedall’albergatore che ha ospitato alcuni tecnici e che aspettavail pagamento dalla Succi & Partners, 2.500 euro per sei stanze. Succi lamenta «un ’linciaggiò pubblico e privato» che tacciaquell’evento come «un ’bidonè, una sorta di truffa», ma «èfalso. Io sono il danneggiato - afferma - il più grande deitruffati, insieme a chi voleva ascoltare la Gaynor. I giudiciavranno il compito di accertarlo».