La 75esima edizione di Miss Italia ha aperto i battenti in Sicilia ovest con il primo casting effettuato al “Cristal Palace Hotel” del capoluogo per le province di Trapani e Palermo dal neo selezionatore Salvo Consiglio. Massiccia la presenza di aspiranti Miss che si sono presentate in 77 con età dai 16 anni in su. Per il nuovo responsabile che ha preso il posto di Paola Bresciano “non si tratta di una nuova esperienza dato che ho lavorato per vent’anni in questo ambito. Bisogna applaudire Paola Bresciano che mi ha preceduto avendo svolto un proficuo lavoro che ha portato grandi frutti. Il casting è importante perché serve per conoscerci prima delle selezioni. Mi auguro che quest’anno Miss Italia sia una ragazza di Trapani o di Palermo”. Consiglio ha indicato quali sono le sue principali regole a cui tanto tiene “soprattutto alla correttezza e non voglio invidie tra le ragazze. Mi piace che siate tutte amiche sin dal primo momento. Per me partite tutte alla pari. E se ad una elezione non vincete mi raccomando di non abbattervi. Prima o poi le belle ragazze emergono”. Poi si è proceduto con il casting nel corso del quale il selezionatore ha ascoltato e fatto sfilare tutte le candidate, una per una, pronte ad intraprendere questa affascinante avventura. Ragazze interessanti che hanno fatto intravedere una grande voglia di far bene. Molte e varie le risposte date da loro ma tante hanno avuto un tema comune: il fascino del concorso da sempre considerato un sogno e la voglia di emergere soprattutto nel mondo della moda o dello spettacolo. C’è chi ha affermato di “voler partecipare per fare una nuova esperienza” oppure “per la semplice gioia di conquistare almeno una fascia dopo diversi anni di tentativi” o anche “perché spinta da familiari e amici”. C’è chi ha mostrato tutta la propria determinazione affermando di voler diventare “Miss Italia a tutti i costi”. Insomma un incontro interessante nel quale sono state annunciate le ultime novità del concorso come la partecipazione per le ragazze nate in Italia da genitori stranieri che vivono nel nostro Paese da almeno 18 anni con continuità, ma che per motivi burocratici non hanno ancora ottenuto la cittadinanza e l’allungamento dell’età massima da 26 a 30 anni. La corsa al titolo è partita (servizio a cura di Antonio Ingrassia).
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