In Sicilia sono 52 i Comuni in dissesto, 50 sono in piano di riequilibrio finanziario, 320 Comuni non hanno approvato il bilancio di previsione 2022/2024 e 323 non hanno dato il via libera al rendiconto di gestione del 2021. E’ quanto emerge dal documento elaborato dall’Anci Sicilia che stamani in conferenza stampa, a Palazzo dei Normanni alla presenza di un centinaio di sindaci in fascia tricolore e del presidente Leoluca Orlando, ha presentato le proposte ai candidati alle regionali per salvare gli enti locali dalla profonda crisi finanziaria. «Si parla della crisi delle famiglie, della crisi delle imprese ma nessuno dei candidati parla della profonda crisi dei Comuni e di come affrontarla, chi si candida deve capire che i Comuni sono delle aziende sul territorio che si occupano di dare servizi ai cittadini: la politica non può tenere nell’angolo gli enti locali». E’ il grido di dolore lanciato dall’Anci Sicilia. L’associazione, guidata da Leoluca Orlando, ha elaborato in un documento «le proposte a tutela della dignità istituzionale delle autonomie locali dell’isola e dei cittadini». I sindaci rivendicano l’istituzione del Consiglio delle autonomie locali (Cal) nella Regione siciliana; il raddoppio delle risorse regionali in favore dei comuni (passate da 1 mld del 2009 a 240 milioni) e definire una intesa tra Stato, Regione siciliana e autonomie locali per superare le criticità finanziarie di carattere strutturale; lo svincolo del 50% del fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde) e ridurre i fondi di garanzia; la sospensione della sanzione per mancata compilazione dei questionari Sose e comunicazione dati contabili; consentire l’assunzione di personale qualificato; approvare norme a tutela della dignità istituzionale degli amministratori locali; riformare l’attuale governance in materia di rifiuti, acque, energia, protezione civile; favorire il governo del territorio; promuovere processi virtuosi di sviluppo economico e sociale dei territori.