Stellantis chiude il suo primo anno di vita con risultati record: il confronto con i bilanci aggregati di Fca e Psa rivela un utile quasi triplicato, pari a 13,4 miliardi di euro, mentre i ricavi netti raggiungono i 152 miliardi di euro, in aumento del 14%. Il piano di sinergie ha già portato benefici di cassa netti per circa 3,2 miliardi. I conti consentono di distribuire agli azionisti un dividendo complessivo di 3,3 miliardi di euro, ma anche di dare un premio straordinario ai dipendenti del gruppo per il loro contributo con 1,9 miliardi, il 70% in più dell’anno precedente. In Italia si tratta di 450 euro in più nella busta paga di aprile, «un segnale positivo» per i sindacati. La Borsa premia il gruppo che registra un balzo del 4,4%.
Il piano industriale sarà presentato dall’amministratore delegato Carlos Tavares il primo marzo ad Amsterdam, ma si sa già che Stellantis sarà un costruttore 100% elettrico nel 2027. Ai 19 veicoli 100% elettrici e 15 ibride plug-in di oggi, si aggiungeranno entro il 2023 altre 13 elettriche e 4 modelli ibridi con 'ricarica alla spinà. Nel 2021 le vendite di veicoli a bassa emissione con 34 modelli sul mercato hanno registrato un balzo del 160% rispetto all’esercizio precedente raggiungendo le 388.000 unità con la prima posizione nelle vendite di furgoni elettrici a batteria in Europa.
Il risultato operativo rettificato nel 2021 è quasi raddoppiato a 18 miliardi di euro, con margine del 11,8% e tutti i segmenti positivi. Il flusso di cassa industriale disponibile ammonta a 6,1 miliardi di euro, trainato principalmente da forti sinergie di cassa e redditività e la liquidità disponibile è pari a 62,7 miliardi «I risultati record di oggi dimostrano che Stellantis è ben posizionata per realizzare una forte performance, anche nei contesti di mercato più incerti», commenta Tavares che riconosce il ruolo dei lavoratori. «Ogni dipendente di Stellantis ha assunto il compito straordinario nel 2021 di combinare due case automobilistiche mentre affrontava gravi sfide esterne. Il nostro obiettivo è che tutti i dipendenti beneficino della crescita redditizia dell’azienda», sottolinea. Il manager spiega che il business del gruppo in Russia «è relativamente marginale» e quindi l’impatto di eventuali sanzioni sarà ridotto, mentre continuerà, anche se in misura minore, l’aumento dei prezzi delle materie prime e la carenze nelle fornitura di microchip.
L’esercizio 2021 si è chiuso con un risultato operativo positivo in tutte le aree geografiche. Anche Maserati è tornata in positivo, grazie alle 24.200 vetture consegnate, dalle 16.900 del 2020, con un risultato operativo industriale di 103 milioni di euro a fronte del rosso di 91 milioni del 2020. «Sarà una storia di successo nel futuro», dice Tavares sul Tridente. In Nord America le consegne del gruppo sono rimaste stabili (1,82 milioni di vettura), mentre i ricavi sono saliti da 60,6 a 69,7 miliardi di euro. Anche in Europa, a fronte di un lieve calo delle consegne (79 mila unità in meno, in tutto 2,8 milioni di vetture), i ricavi sono aumentati da 56,5 a 59 miliardi di euro. La terza area geografica più importante, il Sud America, ha visto invece un forte incremento sia delle vendite (più 270 mila unità, a 830 mila) che dei ricavi, saliti da 6,2 a 10,6. Qualche progresso anche in Asia, il punto più debole del gruppo, dove le consegne sono aumentate da 181 mila a 219 unità, con ricavi per 3,9 miliardi (da 3,2) e un margine industriale operativo positivo per 442 milioni di euro.
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