Venerdì 22 Novembre 2024

La minaccia di Zuckerberg: «Porto via dall’Europa Facebook e Instagram»

Mark Zuckerberg
Eric Mamer
Paul Tang
Bruno Le Maire
Robert Habeck
 

Facebook e Instagram potrebbero abbandonare l’Europa se Meta non potrà continuare a trasferire i dati degli utenti europei negli Stati Uniti. Il fondatore Mark Zuckerberg nel rapporto annuale consegnato alla Sec torna a minacciare un’uscita dal Vecchio Continente. E lo fa proprio mentre le autorità sono impegnate in trattative serrate per sostituire quel patto transatlantico sul trasferimento dei dati al quale fanno riferimento migliaia di aziende ma che la Corte di Giustizia europea ha invalidato nel 2020. Sottolineando come la condivisione dei dati fra paesi e regioni è cruciale per i suoi servizi, Meta osserva che se non sarà più possibile usare l'attuale modello o «delle alternative», «probabilmente» non sarà più in grado di offrire alcuni dei suoi «più significativi prodotti e servizi», inclusi Facebook e Instagram, in Ue. La minaccia di Zuckerberg, sommersa nel rapporto annuale depositato alla Consob americana giovedì scorso, è rimbalzata ovunque costringendo Meta a precisare di «non avere assolutamente alcun desiderio e alcun piano» di ritirarsi dall’Europa». Le aziende, ha spiegato il colosso dei social, hanno bisogno di «regole chiare e globali per proteggere a lungo termine i flussi di dati tra Stati Uniti ed Ue, e come più di 70 altre aziende in una vasta gamma di settori, man mano che la situazione si evolve, stiamo monitorando da vicino il potenziale impatto sulle nostre operazioni europee». Il pressing e la minaccia di Meta sono però state accolte con freddezza in Europa. «Una cosa deve essere assolutamente chiara: l'Ue stabilisce la sua legislazione tenendo conto dei suoi valori, degli interessi dei consumatori e dei cittadini», ha affermato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer. Gli ha fatto eco con toni più duri l’eurodeputato socialista olandese e presidente della commissione Fiscalità del Parlamento europeo, Paul Tang: «L'Europa non si piega alle tue minacce, signor Zuckerberg». Mentre il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha rincarato la dose: «Posso confermare che la vita senza Facebook prosegue e che vivremmo senza Facebook. I giganti digitali devono capire che il continente europeo resisterà e ribadirà la sua sovranità». Dello stesso tono il suo collega tedesco, Robert Habeck: «Dopo essere stato hackerato, vivo senza Facebook e Twitter da quattro anni e la vita è stata fantastica». Le trattative fra la Commissione europea e Washington sul trasferimento di dati sono in corso e si sono intensificate ma «richiedono tempo data anche la complessità dei temi discussi e la necessità di trovare un equilibrio fra la privacy e la sicurezza nazionale», ha spiegato all’agenzia Bloomberg un funzionario della Commissione Europea, aggiungendo: «Solo un accordo nel pieno rispetto dei requisiti fissati dalla Corte europea può portare alla stabilità e alla certezza legale» che gli attori sulle due sponde dell’Atlantico si aspettano. Oltre a sollevare polemiche la minaccia di Zuckerberg, seppur ridimensionata da Meta, ha avuto come primo effetto quello di mettere sotto pressione i titoli a Wall Street, dove è arrivata a perdere il 5,5% dopo il tonfo del 26% giovedì scorso in seguito alla trimestrale e ai timori sull'outlook.

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