Una kermesse unica capace di riaccendere i motori dell’economia, fare conoscere in tutto il mondo le imprese siciliane e creare occasioni concrete di business attraverso incontri sia online che in presenza. Ha preso il via, così, ExpoCook online Experience, la manifestazione dedicata al mondo Ho.Re.Ca. nel suo senso più ampio, dal cibo e bevande di alta qualità, alle attrezzature professionali, l'hotellerie, il turismo e le aree correlate, che andrà avanti fino al 30 settembre all’Astoria Palace Hotel di Palermo per le attività in presenza e online per tutte quelle iniziative finalizzate ai rapporti internazionali. Organizzata da 3F Solution assieme a Sicindustria, partner della Rete Enterprise Europe Network, la manifestazione ha messo in pista dodici piani di padiglioni espositivi in realtà virtuale 3D, due sale conferenza per partecipare in streaming ai workshop internazionali, seminari, cooking show con esperti e chef stellati, oltre 130 espositori soltanto per la fiera virtuale, circa 300 partecipanti ai B2B (online e in presenza), partner internazionali da oltre 40 paesi, sessioni plenarie, workshop informativi e incontri mirati. Una boccata d’ossigeno per le imprese che, come ha sottolineato in apertura dei lavori il presidente di Sicindustria, Gregory Bongiorno, “hanno saputo resistere alla crisi determinata dalla pandemia facendo registrare, nel secondo trimestre dell’anno, un incremento dell’export pari al 16 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020. Un dato che, se da un lato ci conforta, dall’altro ci stimola a fare ancora di più, perché le imprese che sfruttano le grandi potenzialità del social marketing e dell’e-commerce sono ancora poche”. Sulla stessa lunghezza d’onda il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao, che ha sottolineato come la Sicilia sia riuscita a far meglio del resto d’Italia. “Appuntamenti come questo – ha detto Armao – rappresentano l’opportunità che serve alle nostre imprese per crescere sempre di più anche all’estero”. L’export del resto è la chiave di volta. Così come la digitalizzazione, che occorre sfruttare in pieno. Le condizioni favorevoli ci sono. “La ripresa c’è – ha aggiunto Armao – e i canali per avere finanziamenti a basso prezzo ci sono pure. La Regione sta approntando infatti nuovi strumenti grazie all’interlocuzione con la Bei, la Banca europea degli investimenti. Per questo il mondo delle imprese siciliane deve fare sistema, perché da solo non vince nessuno. C’è la certezza - prosegue l’assessore regionale all’Economia – che la ripresa non sarà solo un rimbalzo dopo i mesi di fermo imposti dalla pandemia. Sarà un vero boom economico e sarà finalmente il momento idoneo per ridurre il gap con il Nord”. Ne è consapevole anche l’organizzatore Fabio Sciortino che, con questo format innovativo, giunge alla quinta edizione di ExpoCook e che già pensa al 2022, ma in questo momento, dice, “la cosa importante era dare un segnale di rinascita. E ci stiamo riuscendo. Ci sono qui 40 imprese siciliane e una ventina di aziende straniere. C’è chi ha già chiuso tre o quattro contratti e siamo solo all’inizio”. L’economia che non si piange addosso guarda con ottimismo al futuro. Punta a formare nuovi imprenditori. “Ci serve la qualità – dice Maurizio Pucceri, segretario generale di Casartigiani Palermo – per vincere le sfide del mercato. Ci serve creare una rete di aziende di eccellenza”. E chi meglio del mondo della scuola può trasmettere ai giovani i valori del made in Sicily? Un lavoro di questo tipo svolge sul territorio l’Istituto alberghiero Pietro Piazza di Palermo, una cittadella del gusto con i suoi 2.500 studenti e 350 docenti, che da sempre si è battuto in prima linea per fare di ExpoCook una rassegna di alto livello qualitativo e che anche quest’anno, con il suo dirigente Vito Pecoraro è presente all’Astoria Palace per dare il suo contributo e “dare ai giovani ex allievi della scuola un contatto diretto con il mondo del lavoro”. A condizione che abbiano studiato bene le potenzialità del territorio. Quello siciliano ha tanto da dare. Lo fa notare un ospite d’eccezione, il pizzaiolo napoletano Luciano Sorbillo, vero cultore della storia della pizza, al punto da delinearne con lucidità le prospettive di sviluppo. “La pizza deve diventare come la pasta – dice Sorbillo -, un piatto per valorizzare il meglio delle produzioni regionali. E voi in Sicilia, in questa direzione, partite con grandi vantaggi, data la ricchezza del territorio”.