Oltre all’antico refettorio del convento di San Francesco, oggi sede della caserma Ruggero Settimo di Palermo, Le Vie dei Tesori ha finanziato altri 11 restauri dal 2017 ad oggi. Ecco uno per uno.
2017 – Lampadari della Palazzina Cinese – Palermo
Nel salone da ballo della Casina Cinese, al piano seminterrato, brillavano i tre maestosi lampadari di bronzo dorato e cristalli, a dodici e otto lumi, che Maria Carolina aveva donato al re, facendoli realizzare dagli artigiani austriaci di Schombrunn. Con questo restauro sono tornati alla luce 25 pezzi straordinari su cui l’associazione Le Vie dei Tesori è intervenuta grazie al supporto de Il Gioco del Lotto che ne ha permesso l’intero recupero.
2018 – Salottino di Palazzo Mirto – Palermo
Il famoso «salottino da conversazione in stile olandese», probabilmente realizzato a inizio ‘800, è decorato con fiori dipinti e decorazioni plastiche fitomorfi in foglia d’oro: composto da quattro sedie, due poltroncine e un divanetto a due posti, si trova nel «salotto verde» al secondo piano della casa Museo di Palazzo Mirto. Il salottino è stato restaurato a cantiere aperto e con prodotti ecocompatibili, anche se la sua nascita resta un mistero.
2019 – Scheletro di un leone storico del Museo Doderlein – Palermo
Leggenda metropolitana voleva che fosse lo scheletro del leone Ciccio, vissuto in una gabbia di Villa Giulia fino agli anni Ottanta. Ma in realtà questo esemplare di Panthera Leo è molto più antica e ha tutt’altra provenienza. Certo è che lo scheletro è maestoso ed è stato riassemblato – grazie a Le Vie dei Tesori – come un puzzle a partire da pezzi conservati da decenni, integrando gli elementi mancanti con la stampa 3D, confrontandolo con un secondo scheletro proveniente dall’Università di Messina.
2019 – Tavola della cappella della Mortificazione – Trapani
Il lavoro su «La Pietà con le sante Lucia e Agata» è uno dei pochissimi restauri, forse l’unico, portato a termine durante il lockdown. Per fortuna, al momento dell’emergenza, la tavola non si trovava già più nella sontuosa e minuscola cappella trapanese dove sarebbe stato impossibile lavorare, ma – con il consenso della Sovrintendenza e della Diocesi di Trapani – era stato trasferito nello studio della restauratrice, Claudia Bertolino, che ha potuto quindi continuare la sua opera anche durante il lockdown. Ripulendo lo sfondo scuro, che appariva come un ambiente montano, sono sbucati fuori un paesaggio marino con pescatori e barche; e uno stemma misterioso: cinque tavolini racchiusi in due quadranti, con gigli e un’aquila.
2019 Cupola del Campanile del Carmine – Marsala
Sono stati completati gli interventi di manutenzione della torre campanaria della chiesa del Carmine di Marsala, finanziati da Le Vie dei Tesori e da Igt: si è lavorato sia sulla parte esterna che all’interno della torre campanaria. Con l’aiuto di una piattaforma aerea, è stato pulito il piano del tamburo della cupola, che si trovava in uno stato di degrado avanzato, ed è stato consolidato e impermeabilizzato.
2019 – Le sfingi del Gymnasium dell’Orto Botanico – Palermo
Le due sfingi in pietra di Billiemi (calcare compatto), scolpite da Vitale Tuccio per l’ingresso del Gymnasium, furono realizzate tra il 1789 – quando iniziò la costruzione degli edifici principali dell’Orto Botanico – e il 1795, anno della sua inaugurazione. Simboleggiano le incognite della scienza e la sfida ambigua che la sua progressiva conquista pone al genere umano. Le sfingi sono oggetto di un delicato restauro.
2020 – Corali alla Fardelliana – Trapani
È stato completato l’anno scorso il restauro dei due splendidi corali manoscritti in pergamena rivestiti in pelle. Il restauro è stato portato avanti, a cantiere aperto, nella duecentesca Fardelliana di Trapani, tra stemmi araldici di nobili famiglie trapanesi e busti di personaggi illustri. I corali sottoposti a restauro risalgono al XVI secolo e appartenevano alla chiesa di San Domenico, erano veramente molto rovinati, con i colori alterati e mancano i lembi di alcune pagine, oltre a frammenti del dorso.
2021 – La «tavola matematica» della Casina Cinese – Palermo
La cosiddetta Tavola matematica ovale è stata realizzata dall’architetto Vincenzo Marvuglia per re Borbone alla Casina Cinese di Palermo. I nobili abitanti della residenza erano gelosissimi della loro privacy e non amavano essere interrotti neanche alla fidata servitù. L’unico ammesso ai pranzi di Ferdinando e Carolina era il maggiordomo. Un sistema di cordicelle colorate permetteva di comunicare con i servitori che attendevano gli ordini al piano seminterrato e li comunicavano alle cucine “reali”, affiancate da una seconda cucina “rustica”. Il sistema era complesso: le vivande e i piatti di servizio affioravano da questa complessa “macchina d’arredo” – ormai pressoché unica al mondo – che è finalmente ritornata a funzionare perfettamente.
2022 – Le panche dell’Oratorio delle Dame – Palermo
Su una predella maiolicata sull’altare maggiore è rappresentata una piccola e spoglia chiesetta, addossata a un ponticello sotto il quale scorre l’acqua di un fiume: era la cappella delle suore dell’Origlione, sotto scorreva il turbolento Kemonia. Le nobili Dame dell’Aspettazione del Parto della Vergine (congregazione esistente ancora oggi) acquistarono dalle suore dell’Origlione la chiesetta bombardata e la ricostruirono, trasformandola nel loro punto d’incontro per pregare e sostenere le mamme bisognose e i loro piccoli al momento della nascita. Nella cappella, un tripudio di affreschi di Pietro Grano, marmi mischi e originali decorazioni pittoriche inserite in un apparato di finte architetture.
2022 – L’orologio e la campana della Matrice di Calatafimi Segesta – Trapani
Il progetto di restauro dell’antico orologio e della campana della Matrice, è stato presentato dal Comune di Calatafimi, vincendo il primo premio Borghi dei Tesori, lanciato dall’Associazione Borghi dei Tesori, sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori. L’orologio della Matrice di Calatafimi è stato per secoli punto di riferimento dell’intera comunità, le sue lancette erano ferme per decenni, la campana silenziosa: ora è tornato alla vita, grazie al progetto della parrocchia San Silvestro Papa, realizzato dalla ditta manutentori del tempo di Danilo Gianformaggio, affascinante figura di orologiaio contemporaneo. Nato dalla storica azienda Uscio di Genova, di cui reca ancora il nome inciso, l’orologio è realizzato con pezzi lavorati a mano in ferro battuto, incastonati in un telaio a castello. L’illuminazione a led lo rende visibile da lontano.
2022 – I magazzini di Portopalo di Capo Passero – Siracusa (in corso)
Vecchi magazzini di pescatori si trasformano in opere d’arte, diventando sede di eventi per una rinnovata area di interesse turistico e culturale. A Portopalo di Capo Passero è in corso un bellissimo intervento di rigenerazione urbana – proposto dall’associazione Cap 96010 di Alessandra Fabretti – che ha vinto il primo premio Borghi dei Tesori, lanciato dall’associazione Borghi dei Tesori, sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori. Finora sono nati tre murales, ma altri sono in procinto di essere disegnati e colorati: e c’è già chi pensa di aprire attività in una zona finora profondamente abbandonata.
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