Addio al fumettista giapponese Gosaku Ota, disegnatore dei famosi manga di Mazinga Z, Goldrake e Jeeg robot d’acciaio, alias Ufo Robot, creati da Go Nagai, di cui era stretto collaboratore. Personaggi fantastici che sono diventati popolarissimi cartoni animati dalla fine degli anni ’70 e serie cult in Italia negli anni ‘80 e ‘90. Nato il 16 marzo 1948 a Kaminoyama, Prefettura di Yamagata, Ota è morto a 74 anni il 12 dicembre 2022 per complicazioni legate al Covid, ma per volontà della famiglia la notizia della sua scomparsa è stata diffusa solo ora, dopo i funerali privati. Tanti i tributi apparsi sui social da parte di diversi mangaka. La carriera di fumettista di Ota è partita come assistente di Shotaro Ishinomori (Cyborg 009, Kamen Rider, Hokusai, Miyamoto Musashi) per poi diventare, dagli inizi degli anni ‘70, uno dei principali collaboratori di Nagai. Le sue versioni manga disegnate su carta delle saghe di Nagai Manziga Z, il Grande Mazinga, Goldrake hanno lasciato un segno indelebile, secondo gli esperti. Pubblicate in Italia negli anni Ottanta dalla Fabbri e negli anni Novanta da Granata Press, i manga disegnati da Ota tra libri e tv hanno plasmato l’immaginazione di milioni di adulti e ragazzi di tutto il mondo. Le prime puntate di Goldrake e Jeeg Robot d’Acciaio sono andate in onda in Giappone quasi cinquant’anni fa: i primi episodi furono trasmessi alla televisione giapponese il 5 ottobre 1975 e arrivarono sui nostri schermi tre anni dopo. Goldrake è stato il primo personaggio fantastico a segnare l’invasione dell’immaginario meccanico e di mondi lontani sul piccolo schermo in Italia, dove è arrivato nell’aprile1978 su Rai2, cambiando per sempre la cultura pop italiana. La serie televisiva Manziga Z, precursore del genere robotico nei cartoni animati giapponesi, caratterizzato da una forte contrapposizione nella eterna battaglia tra il Bene e il Male, composta da 92 episodi, in Italia è stata trasmessa in parte dalla Rai per la prima volta nel 1980. Con la morte di Ota se ne va un altro pezzo della Goldrake generation come sottolineano gli esperti di Nippon Shock Edizioni.