Trenta primavere per le Giornate del Fai, che tornano in Sicilia sabato 26 e domenica 27 marzo. Nell’Isola sono in programma 60 aperture in 28 città. «Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. Mai come quest’anno, allora, le Giornate Fai mostreranno il loro più autentico spirito civico ed educativo» spiegano dal Fai che esporrà i colori della bandiera ucraina ovunque possibile e si impegna a finanziare il recupero di un’opera d’arte del paese che sta vedendo il suo patrimonio distrutto dalle bombe.
Palermo
Sette aperture speciali, un itinerario liberty e un percorso barocco, oltre a cinque percorsi in provincia alla scoperta della natura. Punto d’eccellenza l’apertura del Museo Falcone-Borsellino nel bunkerino del Palazzo di Giustizia.
Poi i due itinerari speciali. Uno, spiega la responsabile Sabrina Milone, legherà con un filo i luoghi del liberty. Innanzitutto, il Villino Ida (dove visse Ernesto Basile, che vi abitò con la moglie, Ida Negrini) di cui si visiteranno piano terra e primo piano, lo studio ricostruito dell’architetto, oltre a una stanza degli ospiti e alla terrazza, di solito chiuse al pubblico che frequenta la biblioteca della Soprintendenza, con la sede nella delicata residenza. Poi il Grand Hotel et des Palmes, appena restaurato, recuperando la visione originale del Basile, che lo aveva destinato a funzionale ed elegante residenza borghese, con il suo bellissimo Giardino d’inverno e la suite presidenziale che fu per alcuni mesi la dimora di Richard Wagner, che qui compose il Parsifal. Infine, il Circolo Unione Palazzo Florio-Fitalia (riservato agli iscritti Fai) con lo scalone, le sale conversazione, l’antica sala da pranzo, e la ricostruzione della camera a letto di donna Franca Florio con il soffitto affrescato da Gregorietti e la distesa di petali sul pavimento disegnata dal Palizzi.
Un secondo itinerario si immergerà nel quartiere Olivella riannodando i luoghi del barocco dal neoclassico oratorio «musicale» di San Filippo Neri (di solito chiuso al pubblico) al quasi sconosciuto Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria (con i puttini di Procopio Serpotta) fino all’adiacente Chiesa di Sant’Ignazio con la scia di dodici cappelle, i marmi mischi e i preziosi rivestimenti in pietre dure.
Ma il 2022 è l’anno del trentennale delle stragi: ecco quindi la visita guidata al Museo Falcone-Borsellino all’interno del Palazzo di Giustizia.
Fuori città sono previsti cinque itinerari storico-naturalistici a cura dei gruppi Fai provinciali: il Castello di Caccamo, il Bosco di Santa Venera a Carini, la cascata e il canyon delle Due Rocche a Corleone e due percorsi all’aria aperta a Isnello, uno geologico urbano e un altro naturalistico che dal centro del borgo arriverà fino al monte Grotta Grande.
Trapani
A Calatafimi-Segesta una passeggiata tra storia, natura, giardini, paesaggi. L’archeologo Rocco Corselli ha illustrato la storia dei luoghi interessati dall’iniziativa. Il Fai di Alcamo si è impegnato a far visitare I Giardini del Kaggera. Ai ciceroni il compito di raccontare di «Calatafimi il mito e il fiume». Dal Castello Eufemio si ha una veduta ineguagliabile sull’abitato e sulla valle del Fiume Kaggera, dove ancora oggi sopravvivono gli antichi mulini ad acqua. Raduno e partenza dalla cantina Rotolo. Due gli itinerari dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, sia sabato sia domenica. A piedi verso le Zachie di contrada Marzuco e da lì nel tratto della vecchia ferrovia nel cuore del Giardino sino ad arrivare al Mulino della Pace. Un itinerario ricco di storia e che farà conoscere il vero cuore di Calatafimi-Segesta.
A Castelvetrano il percorso del Feudo di Delia, fra monumenti e siti preistorici: in un ambiente incontaminato, lungo le pendici delle colline verso la riva del fiume Delia, si snoda un percorso di rara bellezza dove storia, arte, archeologia, cultura e natura si fondono. L'itinerario comprende la visita al sito preistorico Marcita, alla Chiesa arabo normanna SS. Trinità di Delia, e all'ex Abbazia divenuta oggi dimora della famiglia Saporito.
A Marsala l'area archeologica di Capo Boeo, 28 ettari di terreno demaniale sulla punta più occidentale della Sicilia, conserva una considerevole parte intatta della città di Lilibeo (nome antico di Marsala) dato che l'abitato moderno già a partire dal Medioevo si è arretrato dalla linea di costa verso l'interno. La più recente campagna di scavi ha consentito importanti rinvenimenti relativi alla topografia e all'urbanistica della città punico-ellenistica e romana. Inoltre, nel cinquantunesimo anniversario dal rinvenimento della Nave punica, si prevede la visita delle Cantine Pellegrino dove saranno mostrati i calchi del relitto e si potranno conoscere nei dettagli le varie fasi dal suo ritrovamento alla ricostruzione. A seguire si accederà al Museo Archeologico Regionale Lilibeo, dove il nuovo allestimento espositivo ha previsto attorno alla Nave l’installazione di una passerella che consente al visitatore di apprezzarne maggiormente i dettagli e avere allo stesso tempo una visione d'insieme.
Agrigento
Sono una decina i siti che si potranno scoprire in provincia di Agrigento. «Sono giornate per riflettere e per riaccendere la speranza – dice Giuseppe Taibi, riconfermato alla guida della delegazione Fai - in un momento triste causato dalla pandemia e dalla guerra. Noi ce la stiamo mettendo tutta. L’apertura dei beni ci consente di riconnetterci con la storia. Stiamo lavorando con le nuove generazioni, crediamo che la pace si possa costruire innamorandoci della storia attraverso i ragazzi coinvolti ed impegnati come Ciceroni».
Ecco i luoghi che per due giorni verranno aperti e resi fruibili: il Palazzo della Camera di Commercio, luogo di inestimabile bellezza storico-architettonica che nasconde al suo interno dei tesori inimmaginabili al visitatore. Essendo un luogo chiuso al pubblico ha sempre suscitato curiosità e voglia di visita. Quest’anno, il Fai riuscirà a colmare la curiosità offrendo tale bene alla popolazione. Si apriranno le porte del Circolo Empedocle e del Giardino Botanico. La grande novità è rappresentata dall’alloggio Prefettizio e dalla Scala Reale dell’Ottocentesco Magnifico Palazzo della Provincia e della Prefettura. Tra i siti da ammirare anche il Museo del Ricordo della Questura di Agrigento, Palazzo Beppe Montana. Fiore all’occhiello delle Giornate Fai di Primavera sarà il Giardino della Kolymbethra che, seppur più noto e normalmente visitabile, rimane uno degli scrigni più preziosi. Di particolare interesse archeologica sarà la visita al Tempio di Vulcano che sarà raggiungibile attraverso il Treno Storico che partirà dalla stazione centrale. Tre i tesori da scoprire nel Comune di Favara: la Biblioteca-Museo Antonio Mendola, il Volto di Sofia, nel Castello, e il Palazzo Miccichè - Human Forest.
Caltanissetta
L'eccezionale apertura della Masseria Santa Barbara e dei suoi giardini farà conoscere la particolare storia del fondo e degli edifici, di recente oggetto di restauro, e delle varietà di piante autoctone del nisseno. Il percorso si concluderà al campo delle aromatiche.
A Gela una esclusiva e passeggiata porterà dalla scoperta della Chiesa del Carmine fino al polmone verde della Villa comunale. Sarà possibile conoscere specie botaniche antiche oltre che esotiche. Nell’ottica di valorizzazione di un’area cittadina dalle grandi potenzialità ambientali la parte finale del percorso riguarderà la spiegazione di un nascente progetto di rigenerazione urbana dell’adiacente Orto Pasqualello, al quale sarà dedicata una visita speciale la domenica alle ore 11.
Enna
L’Organo del Duomo e la Cripta di San Rocco a Regalbuto, la Chiesa dell’Itria a Piazza Armerina e l’antico quartiere di San Michele e le sue chiese a Nicosia. Sono i quattro siti per i tre appuntamenti previsti nella provincia di Enna promosse dalla delegazione provinciale Fai delle Giornate di Primavera. A Regalbuto il duomo a prescindere dalla valenza architettonica e artistica dei suoi contenuti, presenta due motivi di grande interesse, il primo legato alla presenza di un magnifico organo costruito da don Donato Del Piano, il secondo il tesoro della cripta di San Rocco. Tra le meraviglie da vedere anche una opera scultorea in argento di Filippo Juvara. A Piazza Armerina la scelta della Chiesa dell’Itria mira a far conoscere una chiesa, patrimonio storico e culturale della città, sconosciuta alle nuove generazioni. A Nicosia il quartiere di San Michele sorge all'estrema parte orientale della città e il suo epicentro è la chiesa eponima di San Michele Arcangelo, dalla quale si dipartono, in un intricato dedalo, le stradicciole che, in alcuni tratti, conservano ancora l’antico fascino delle basole. Anche se la sua origine è incerta, è uno dei quartieri più antichi e «misteriosi» dell’antica Nicosia bizantino-arabo-normanna.
Catania
Nel centenario della morte di Giovanni Verga si è pensato di rendere omaggio al grande scrittore, riscoprendo i luoghi da quest’ultimo narrati in un itinerario che si snoda tra Catania e la sua provincia, un viaggio tra memoria storica, letteratura e cinema. Le visite saranno impreziosite da un momento di approfondimento. È un'occasione unica per conoscere un Verga uomo, con tutti i vizi e le virtù di un proprietario terriero, di un uomo preciso e meticoloso. Un percorso da cui emerge non solo l'acume delle riflessioni realistiche e spesso amare sulla storia e sulla società del tempo, ma prende forma e si fonde anche il più intimo universo affettivo e sentimentale dello scrittore. Questi i luoghi visitabili: la Basilica di San Nicolò l'Arena, Casa Verga, Fondazione Verga e Archivio Storico, Le Ciminiere, Monastero dei Benedettini di Catania; ad Acicastello il Cantiere Navale Rodolico e la Casa del Nespolo; ad Acitrezza la Provvidenza a Villa Fontana e la mostra verghiana presso l'Istituto comprensivo Falcone; a Vizzini il percorso Sulle tracce del Verga da Mastro Don Gesualdo a Cavalleria Rusticana; a Bronte l'itinerario Viva la libertà-percorso verghiano.
Ad Acireale. La Biblioteca e Pinacoteca Zelantea. Sede dell'Accademia degli Zelanti di Acireale, istituita con decreto del Vescovo di Catania Michelangelo Bonadies nel 1671. Nel 2021 in occasione dei 350 anni dalla fondazione dell’Accademia è stato emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico il francobollo con valore in tariffa B che raffigura il logo e il salone centrale della Biblioteca Zelantea di Acireale, denominato Sala Cristoforo Cosentini che ospita le manifestazioni culturali dell’Accademia. Il Palazzo Vescovile, bene privato, residenza del Vescovo, che viene aperto al pubblico per la prima volta ed esclusivamente per gli iscritti del Fai. Occasione unica e straordinaria per ammirare le bellezze di questo edificio settecentesco. Il Parco delle Terme di Acireale Santa Venera. Bene attualmente chiuso al pubblico, si avrà la possibilità di visitare i punti più caratteristici di questo storico giardino.
A Randazzo la Basilica di Santa Maria Assunta, capolavoro costituito da pietra lavica e dai tesori custoditi all'interno. Molte opere e manufatti sono il frutto del ricco lascito della baronessa Giovannella De Quatris, figura strettamente connessa con la Basilica, la Casa della musica e della liuteria e le chiese di San Martino (conosciuta ai più per il suo campanile) e di San Nicola.
A Caltagirone la chiesa e il convento di San Bonaventura, la Galleria Luigi Sturzo (già teatro comunale Garibaldi) e il Museo regionale della ceramica. Infine, a Riposto la barca Malabar II presso il porto turistico. È una goletta creata nel 1922 dal progettista Nautico John G. Alden, quella che i visitatori vedranno è la fedele riproduzione del Malabar II creata dal prof. Carmelo Rametta.
Messina
Il complesso monumentale del Castello di Milazzo rappresenta uno dei pochi esempi di architettura militare in cui ancora esistono sistemi difensivi realizzati nel corso di circa 10 secoli da chi governava questo territorio. Si potranno ripercorrere, attraverso le aree del castello, le fasi di insediamento, l'evoluzione architettonica e tecnologica, le strategie difensive e i simboli della città murata che ha vissuto le vicende di personaggi storici quali Federico II di Svezia, Giovanni d'Austria e non solo. All'interno dello stabile - noto come ex convento delle suore Benedettine del SS. Salvatore - sarà organizzata una mostra sulla produzione ceramica e le scuole ceramiste della Sicilia. L’apertura rientra nel progetto di collaborazione con la Commissione europea.
Ragusa
Aperto Palazzo degli Antoci, antica dimora gentilizia del cavaliere Rosario Antoci, che nel 1820 fece edificare il primo nucleo di quello che nei decenni successivi divenne uno dei palazzi storici più prestigiosi della città, Palazzo Antoci. Un Palazzo nel Piano del Patro, nella Ragusa superiore e che ha recepito il vento di innovazione artistica dettato dall’eleganza dell’Art Nouveau e dalle linee dolci e sinuose del Liberty che si stavano affermando in tutta Italia e nel mondo.
Siracusa
A Siracusa in programma le visite all'Artemision, alla Scala Greca e alla Torre di Targetta. Si apriranno i cancelli di un'area archeologica di grande fascino, dove i visitatori potranno scoprire l'origine di un toponimo che da secoli dà il nome a una contrada cittadina e a uno dei viali più importanti, la Scala Greca. Salvata dal cemento e nascosta dalla vegetazione, da sempre giace dimenticata all'interno di un'area del parco archeologico, dove sarà possibile visitare anche un santuario dedicato ad Artemide, anch'esso conosciuto solo da pochi addetti ai lavori, e l'antico castello federiciano di Targia. Siti di grande importanza e bellezza storica e naturalistica e mai aperti al pubblico.
Ad Augusta, città marinara per eccellenza, che non poteva non essere devota a San Francesco di Paola, il Santo protettore della gente di mare, è proprio sul mare che si affaccia l'imponente complesso che comprende il Convento e la Chiesa dedicata all'Ordine dei minimi. Il Convento non è stato mai aperto alle visite pubbliche. È sede di una caserma della guardia di finanza sin dall'Unità d'Italia, quando, con la legge eversiva del 1866, vennero soppressi tutti gli ordini monastici e i beni passarono al nuovo Stato Italiano.
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