Si è svolta a Los Angeles la 72esima edizione degli Emmy Awards. Era la notte in cui si doveva scoprire l’erede di “Game of Thrones” e invece, quest’anno la premiazione è avvenuta in versione virtuale per la pandemia. Incoronato “Succession” come miglior serie drammatica e '"Watchmen" come miglior miniserie, ma il vincitore assoluto è stato “Schitt's Creek”, che ha conquistato tutte le sezioni della commedia.
Le star coinvolte hanno partecipato dal salotto di casa alla serata degli Emmy Awards, l’equivalente degli Oscar per la televisione. Per far fronte alla crisi scatenata dal nuovo coronavirus, ma i produttori avevano inviato 130 troupe televisive sul campo in 20 città diverse e 10 diversi Paesi per catturare la reazione dei nominati, invitati a competere con inventiva nei loro discorsi, o addirittura a indossare il pigiama.
La serie canadese è entrata nella storia portandosi a casa i premi per la miglior commedia, e il miglior attore (Eugene Levy), attrice (Catherine O'Hara), attore non protagonista (Dan Levy), attrice non protagonista (Annie Murphy), miglior sceneggiatura comica (Dan Levy) e migliore regia in una commedia (Andrew Cividino e Dan Levy). Mai prima d’ora una serie aveva ottenuto tutti i principali premi dedicati alla commedia e nessuno aveva mai ottenuto così tanti riconoscimenti in una singola cerimonia Emmy (nove in totale se si contano i galà precedenti). Per la serie, trasmessa su CBC Television dal 13 gennaio 2015 è stato il meritato riconoscimento delle sei stagioni precedenti: una commedia su un ricco clan (i coniugi Johnny, un ricco magnate, e Moira Rose, una star di successo della soap opera, e i loro due figli) a cui tocca reinventarsi dopo che il loro amministratore manda gambe all’aria l’azienda perchè non paga le tasse. La serie è nata in famiglia, visto i suoi creatori sono Eugene Levy e suo figlio Dan.
«Il nostro spettacolo, al suo centro, parla degli effetti trasformativi che innescano l’amore e l’accettazione. Ed è qualcosa di cui abbiamo bisogno oggi più che mai», ha osservato Dan Levy. Della commedia si è molto parlato per come tratta in maniera rispettosa la comunità Lgbt: e il padre, Eugene Levy, ha applaudito suo figlio per aver trasformato “Schitt's Creek” in “una celebrazione dell’inclusività, una condanna dell’omofobia e una dichiarazione del potere dell’amore”.
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