Partirà ad ottobre una nuova stagione di restauri per la basilica sotterranea di Porta Maggiore, uno dei luoghi di culto pagano - o forse un edificio funerario - più misteriosi della Capitale.
Dopo il restauro, il programma della Soprintendenza Speciale prevede anche una nuova illuminazione del delicatissimo edificio, risalente al I secolo dC, con la sistemazione dell'area esterna alla basilica, che sorge a nove metri sotto il livello stradale, e la realizzazione di un ascensore per renderla pienamente accessibile anche alle persone con difficoltà motorie. Scoperta nel 1917, durante i lavori per la costruzione della linea ferroviaria Roma - Cassino, si stima che questa struttura sia rimasta interrata per circa 1.800 anni. E anche da questo deriva il suo 'unicum': da quando venne costruita nel I secolo d.C., infatti, sarebbe rimasta quasi praticamente intatta. La forma basilicale, tre navate con abside centrale, è inoltre la più antica ritrovata nella Capitale.
"Per le sue caratteristiche è un monumento unico, si trova a 9 metri sotto terra. Non ha nulla a che fare con il cristianesimo ma la sua pianta sarà riproposta nelle basiliche cristiane. C'è una preponderanza di figure femminili rappresentate", ha spiegato l'archeologa Anna De Santis.
"Quest'anno - ha annunciato - finiremo i restauri della navata centrale e inizieremo con una delle laterali. Ci stiamo concentrando anche su una nuova illuminazione per ricreare nell'abside 'il mare Egeo' dove si getta Saffo, e per far risaltare la particolare luminosità degli stucchi. Stiamo, infine, curando la sistemazione dell'area esterna per dare al monumento la piena accessibilità con un ascensore".
Secondo alcuni studiosi l'edificio era sede di culti misterici, neo-pitagorici (le sue misure hanno tutte una relazione con il numero tre) o orfici. Per altri invece era la tomba di una famiglia, gli Statili, vicina all'imperatore Augusto. Recenti restauri tuttavia hanno fatto ipotizzare due fasi nella vita della Basilica, una dell'età di Augusto e l'altra neroniana, e suggeriscono pertanto il cambio d'uso del complesso nella prima metà del I secolo d.C. Nascosta su un lato di Porta Maggiore, la basilica sotterranea da diversi anni è aperta alle visite guidate, con un numero di accessi contingentato vista la sua fragilità. All'interno spiccano i raffinati stucchi che raccontano il suicidio di Saffo. Affianco raffigurazioni e altri stucchi con scene di vita quotidiana ed episodi della mitologia greca. Infine, una preziosa decorazione copre i pavimenti con una tessitura a mosaico bianco a fasce nere.
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