Venerdì 15 Novembre 2024

Assegnato il 39esimo Efebo d'Oro, i film premiati

Dominique Cabrera
Yervant Gianikian e Aglela Ricci Lucchi
Hanif Kureishi
Lola Creton
Tamer El Said

PALERMO. È Corniche Kennedy della regista franco algerina Dominique Cabrera il film Efebo d’oro 2017. La giuria, composta dalla Presidente del Centro di ricerca per la narrativa e il cinema Egle Palazzolo, dal critico e storico del cinema Paolo Cherchi Usai, dal regista Beppe Cino, dall’attore Corrado Fortuna e dallo scrittore Mario Valentini ha così motivato il premio: “Con Corniche Kennedy Dominique Cabrera ha colto, dalle pagine di Maylis de Kerangal, la straordinaria connotazione del mondo giovane in una Marsiglia che si fa cuore del nostro tempo tra bellezza e paura, tra ribellione e coraggio, centrando in sequenze mirabili anche per la sua indagine diretta e partecipata, il coagulo di azioni e sentimenti talora contrapposti che trovano nella sfida estrema al mare infinito il forte segno liberatorio” Corniche Kennedy (Francia 2016, 94’) è tratto dall’omonimo romanzo di Maylis de Kerangal. Dominique Cabrera mette in pratica la sua esperienza da documentarista per osservare le dinamiche di certi adolescenti che dai margini della società cercano una personale riconquista del mondo con fierezza e incoscienza. È un film vitale e sensoriale in grado di trasmettere la febbre che accompagna un salto nel vuoto, il fremito erotico di un bacio trafugato, il peso esplosivo delle emozioni capace di fermare il cuore e spezzare il fiato, fino a sconfiggere ogni paura. Per lo stesso film ha ricevuto il premio ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici) l’attrice protagonista Lola Creton “per aver costruito, con il personaggio centrale del film uno spontaneo e carismatico carattere che restituisce tutte le sfumature di una crisi generazionale che tutti ci riguarda, così contribuendo ad aprire uno squarcio di luce nella complessa realtà mediterranea”. Miglior esordiente, che riceve il premio dai Lions, il regista egiziano indipendente Tamer El Said per il film In the Last Days of the City (Egitto, Germania, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, 2016, 118’). Nel 2009 il regime instaurato da Osni Mubarak inizia a mostrare le prime crepe dinanzi alle manifestazioni di piazza. Dopo una lunga gestazione (250 ore di girato tra il 2008 e il 2010, ridotte a due nella versione definitiva), Tamer El Said compone un requiem di odio/amore per una città in dissoluzione, che è anche una riflessione sul ruolo del cinema. Un’opera libera in cui i modi del documentario si fondono inestricabilmente al cinema di finzione, fino a dissolvere ogni distinzione di linguaggio. Il riconoscimento per il miglior saggio di cinema assegnato dalla Giuria composta dal vice presidente del Centro di ricerca per la narrativa e il cinema Nicolò Lombardo e dalle giornaliste Laura Anello e Tiziana Lo Porto, va a Ivelise Perniola per il volume Gillo Pontecorvo o del cinema necessario pubblicato da ETS nel 2016. Per il terzo anno consecutivo il Premio Efebo d’Oro per i nuovi linguaggi "Città di Palermo” sceglie come disciplina la videoarte: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, cineasti indipendenti tra il cinema e la pittura, sono presenti con i loro film e installazioni nelle collezioni del MoMA a New York, del The Museum of Modern Art di Yokohama, del British Film Institute di Londra, della Cinémathèque Française, della Fondation Cartier pour l'art contemporain di Parigi, del Mart di Rovereto, della National Gallery of Art di Washington, e celebrati in tutto il mondo con mostre, installazioni e premi. È Hanif Kureishi il 39esimo Premio Efebo d’Oro alla carriera, assegnato anche quest’anno dalla Banca Popolare Sant’Angelo, promotrice sin dalle prime edizioni e da sempre vicina al Premio internazionale di cinema e narrativa. Kureishi, famoso scrittore, sceneggiatore, drammaturgo e regista anglo-pakistano, è considerato uno dei maggiori scrittori di lingua inglese del secondo dopoguerra. È stato candidato nel 1985 al Premio Oscar per la sceneggiatura di My Beautiful Laundrette, di Stephen Frears, storia di un gay anglo-pakistano ambientata nella Londra degli anni ’80. Il suo ultimo romanzo, Uno Zero (The Nothing), pubblicato in Italia come di consueto da Bompiani, è stato presentato con successo al recente Salone del Libro di Torino.

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