ROMA. Una scatenata banda di disabili, un super colpo ai danni della mafia cinese (che non la prende bene) in un bailamme di tradimenti, morti vere e sfiorate, rinascite, colpi di scena a ripetizione, e una massiccia dose di politicamente scorretto che non si vedeva nel cinema italiano dai tempi di Scola e Monicelli. E’ il mondo in cui ci scaraventa Cosimo Gomez con la sua opera opera prima, la dark comedy Brutti e cattivi, con Claudio Santamaria, Marco D’Amore, Sara Serraiocco e Simoncino Martucci, che dopo il debutto in Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia, arriva in sala il 19 ottobre in oltre 200 copie con 01 Distribution. «La nostra è una bella commedia nera dove si guarda con una sana dose di cinismo a personaggi che si muovono in un contesto folle - spiega Claudio Santamaria, che nella storia è il capobanda, il Papero, nato senza gambe, ex attrazione da circo -. Si parla del sociale indirettamente. I protagonisti disabili vengono raccontati senza ammorbare e senza pietismi, sono 'brutti e cattivi' come tutti noi».