Giovedì 19 Dicembre 2024

Alta otto metri, scoperta in Egitto statua di Ramses II: era sepolta nel fango

IL CAIRO. Ancora dopo oltre 3 mila anni, la monumentale arte egizia continua a sorprendere e impressionare: in uno scavo nella popolare periferia nord-est del Cairo, archeologi hanno rinvenuto parti di una statua gigante, alta otto metri, che molto probabilmente raffigura il faraone Ramses II. Si presume che sia simulacro del monarca divino chiamato anche Ramesse o Ramsete e appartenente alla XIX dinastia che regnò dal 1279 al 1212 a.C., in quanto il ritrovamento è avvenuto a Matareya, in un’area dove sorgeva l’antica Heliopolis e situata nei pressi di un tempio dedicato proprio a questo faraone. Come ha annunciato il ministero delle Antichità egiziano, la scoperta è stata fatta da una missione archeologica tedesco-egiziana. La statua, alta quasi come una casa di tre piani, è frammentata «in grandi pezzi» ed è fatta di «quarzite», scrive il sito Egypt Independent riferendosi a un tipo di roccia composta quasi esclusivamente da quarzo granulare. Come mostrano anche numerose foto, dal fango dello scavo sono emerse solo parte della testa, con un orecchio e un occhio, e della corona liscia e affusolata. Oltre al colosso, è stata rinvenuto anche un pezzo di 80 centimetri di una statua attribuita ad un altro faraone, Seti II, ma stavolta realizzata a grandezza naturale. La scoperta «è una delle più importanti» fra quelle "recenti», scrive ancora il sito sintetizzando dichiarazioni del capo della missione egiziana, il professor Ayman al-Ashmawy, in occasione dell’annuncio fatto giovedì. Il tempio di Ramses «è uno dei più grandi dell’antico Egitto visto che raggiungeva il doppio delle dimensioni del tempio di Karnak a Luxor», viene aggiunto. La struttura fu distrutta in epoca greco-romana: obelischi e statue furono trasferiti ad Alessandria e poi in Europa e le sue pietre, in epoca islamica, servirono per costruzioni al Cairo. L’identificazione della statua con il faraone guerriero Ramses non è stata ancora annunciata ufficialmente in quanto il suo quarzo finora rinvenuto non presenta iscrizioni dirimenti, riferisce il sito. «Ovviamente è una scoperta sensazionale, ma le notizie sono ancora scarse, aspettiamo di saperne di più», ha commentato l’egittologo Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino.

leggi l'articolo completo