MILANO. Una farfalla o un fiore di ciliegio, un kimono o un abito degli stilisti più d'avanguardia, che Giappone sia al teatro alla Scala. Mica per niente va in scena «Madama Butterfly», la più orientale e struggente delle opere di Puccini. E tutto si adegua alle atmosfere dell'Oriente e dell'amore infelice di Cho Cho San, dagli addobbi del palco reale - curati da Dolce e Gabbana - agli abiti scelti dalle ospiti per quella che rimane «la» serata mondana milanese e non solo, anche se questa prima è stata falcidiata dalla crisi politica, con le conseguenti defezioni del presidente della Repubblica e di alcuni ministri. Ma la Milano che conta c'è tutta e, come sempre, arriva ben preparata all'appuntamento di Sant'Ambrogio. Non sono poche le signore che, in vista dell'apertura della stagione scaligera, studiano il libretto per farsi realizzare o scegliere un abito 'su misura" dell'opera. È il caso di Gabriella Dompè, in abito lungo nero con motivi dorati firmato da Oscar de la Renta, «uno stilista multiculturale come Puccini» spiega l'imprenditrice, accompagnata da Alfonso Signorini in mantello rosso, mostrando il ramage che ricorda quello della farfalla monarca, le cui ali sono riprese nella coda del vestito. Anche Laura Morino Teso ha fatto i compiti a casa ed eccola in abito bustier nero di Lella Curiel con fiori ricamati e collier con fermaglio a farfalla. Blu Hokusai, invece, per Daniela Javarone in Angela alta moda, con collana Winston con zaffiri al collo e il bel notaio Michele Ercolani al braccio. Punta sul Giappone avant garde Claudia Buccellati in Watanabe, fa una scelta di rigore la moglie dell'assessore Del Corno in sartoria san Vittore. In tema anche la compagna del sovrintendente Pereira, Daniela de Souza, in abito color fiori di ciliegio che si è disegnata da sè. Batte tutte, e non poteva essere altrimenti, Yoriko, moglie dell'ambasciatore giapponese, con kimono verde acqua a motivi floreali e obi di famiglia dove cela un ventaglio. La butta sull'ironia Giovanna Salza, moglie di Corrado Passera, in smoking bianco: «stasera - scherza - faccio Pinkerton». Tante le signore in platea con vestaglie a motivi orientali o abiti floreali, mentre chi non è restato in tema ha puntato sul classico scaligero: abito lungo nero Scervino per Benedetta Parodi, chiffon e velluto di Armani per la sorella Cristina, rosso passione firmato da Alberta Ferretti per Rosa Cracco, alla sua prima della Scala con il marito Carlo. Giallo per Livia Pomodoro, ricami kazaki per Lella Curiel, bianco per Carla Fracci, tulle carne per Marcella Bella, blu by Alexander McQueen per Emma Marcegaglia. Avvolta in una nuvola di tulle nero il chirurgo Dvora Ancona che, sotto braccio, al posto del programma di sala, reggeva una copia del suo ultimo libro. Voleva mettersi del filo spinato al collo come denuncia della sottomissione femminile, invece, Sabina Negri, ex moglie di Roberto Calderoli, che ha rinunciato «perchè tanto lo avrebbero preso per un accessorio fashion». Sobri ed eleganti come sempre gli uomini, tutti o quasi in smoking, da Carlo Cracco a Roberto Bolle, in total black di Dolce e Gabbana, autori anche dell'albero di Natale - per niente giapponese, ma molto tradizionale - che troneggia nel foyer.