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In tv è Lucia Annibali: la Capotondi racconta la violenza sulle donne

ROMA. Avvocato Annibali, lei pensa a Varani e a quando uscirà dal carcere?

«Ogni tanto, ma poco. Penso a cose più divertenti e interessanti. L'idea che possa uscire mi fa paura, sì. Mi spaventa, ma la affronterò quando il problema si porrà».

Il film tv che accende i riflettori sul dramma delle tante donne vittime di una relazione malata tratto dal libro autobiografico di Lucia Annibali 'Io Ci Sono - La mia storia di non amore', scritto insieme a Giusi Fasano (ed. Rizzoli Libri), in onda su Rai1 stasera alle ore 21.25 per la regia di Luciano Manuzzi.

Una coproduzione Rai Fiction Bibi Film Tv, prodotta da Angelo Barbagallo.

Cristiana Capotondi protagonista del film che ricostruisce un caso di efferata violenza sulle donne.

Uno dei tanti, troppi, che ogni giorno riempiono d'inchiostro le pagine dei giornali, uno dei pochi in cui la vittima è riuscita a scampare sia alla morte fisica che a quella morale. Un film contro il femminicidio, ma anche un messaggio di speranza per tutte, la dimostrazione che dalle catene di un «amore malato» ci si può liberare.

L'attrice per calarsi nei panni dell'avvocato di Pesaro sfigurata dall'acido in un agguato commissionato al culmine di una relazione tormentata, si è sottoposta durante la lavorazione del film a 23 ore di trucco al giorno.

L'anteprima a Montecitorio alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini.

Dice Lucia Annibali «visto l'allarme sociale che cresce sugli attacchi con l'acido, ritengo sia auspicabile individuare una fattispecie di reato che tenga conto dei danni gravi ed irreversibili che costringono le vittime a convivere tutta la vita con un aspetto diverso dal proprio».

Per Capotondi, «il senso della storia è il desiderio di formare i giovani, soprattutto, uomini. Lucia per me è un'eroina, ha sfidato il dolore usando anche l'autoironia, ha una leggerezza che spesso in persone che hanno vissuto eventi tragici non si trova. Il suo viso ha ritrovato il sorriso. Ha vinto lei».

Ma Annibali da avvocato non ritiene che i 20 anni dati a Varani siano pochi?

«Non ci sarà mai una pena che potrà ripagare quello che mi è successo. Io, come donna di legge e vittima, posso dire che nel mio caso giustizia è stata fatta. La pena è la massima prevista per un caso del genere».

Per Alessandro Averone «interpretare Luca Varani è stato un ruolo ingrato, ma sono felice di averlo fatto. Perchè penso e spero» dice «che possa servire agli uomini che guarderanno questa storia, a capire che il concetto di amore deve essere slegato dall'idea di possesso».

Nella storia l'incontro con Luca stravolge la vita dell'avvocatessa ma quando lei lo lascia lui all'inizio comincia a pedinarla poi le minacce diventano sempre più pesanti fino a organizzare la vendetta.

'Io ci sono' segue le tappe di Lucia in ospedale, la sua battaglia per tornare a vivere, la paura di perdere la vista, la tenacia e la forza. Lucia oggi vive a Roma, dopo la chiamata del ministro Maria Elena Boschi è consigliere giuridico del ministero delle Pari Opportunità, con una speciale attenzione alla violenza di genere.

«Come dipartimento stiamo lavorando tanto; è una bellissima esperienza per me come donna che ha sofferto e che ha la possibilità di emanciparsi dalla sofferenza anche professionalmente». I dati Istat rilevano che il 31,5 per cento delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito una forma di violenza fisica o sessuale. Capotondi si dice onorata di essere stata chiamata ad interpretare il ruolo di Lucia «questa storia, come tante altre che accadono purtroppo quotidianamente, ci fanno interrogare. Spero che questo film lo guardino tanti uomini. I nostri fratelli, figli, compagni».

Annibali: «Sarebbe bello se un domani il mio nome non fosse più seguito da 'sfregiata dall'acido'».

La compagna di Varani ha diffidato il film dal fare riferimenti a lei?

«Già io inizialmente mi sono posta il problema di tutelare la sua privacy, ho chiesto accortezze specifiche e sono state accolte».

Per Eleonora Andreatta direttore di Rai Fiction «questo su Annibali credo sia uno dei film più importanti che la Rai abbia realizzato negli ultimi anni, per l'importanza scottante del tema che tratta e per il messaggio positivo ed esemplare che ne emerge. Rai Fiction attraverso tutta la sua produzione sta lavorando per valorizzare lo sguardo, il punto di vista e il ruolo delle donne».

Ma Lucia adesso che tutto è finito ha mai pensato a rifarsi una vita sentimentale?

«Gli uomini - conclude Annibali - non sono tutti come questo soggetto! Sarà una bella avventura anche trovare una persona che mi ami veramente».

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