ROMA. «Io sono contraria alle guerre in assoluto, lo dico sempre a mio figlio che è piccolo. Ma sono sempre stata una lottatrice e per una giusta causa andrei anche in guerra, perchè le battaglie, se combattute con convinzione e partecipazione, ovvero contro un sopruso o qualcosa che è palesemente aberrante, si possono vincere. Questa storia ce lo dimostra, è stata un esempio virtuoso per me, che ho avuto il privilegio di prestare il volto a questa figura così determinata». Vanessa Incontrada è la protagonista del film tv 'La classe degli asini', diretto da Andrea Porporati e in onda lunedì su Rai1 in prima serata, con Flavio Insinna, Fabio Troiano, Aurora Giovinazzo, Giovanni D'Aleo e Monica Dugo. Il film tv è liberamente ispirato alla vicenda reale di Mirella Antonioni Casale (Incontrada) e alla sua lotta per il riconoscimento al diritto ai ragazzi disabili di frequentare insieme agli altri bambini la scuola dell'obbligo. Una battaglia lunga e difficile che portò il Parlamento nel 1977 all'approvazione di una legge che cancellò definitivamente le aberranti 'classi speciali'. Una coproduzione Rai Fiction-11 marzo film prodotta da Matteo Levi. La donna ha intrapreso questa difficile battaglia dopo che sua figlia era sopravvissuta miracolosamente ad una gravissima malattia, rimanendo semi-paralizzata. «Questo film non è biopic (il nome nel tv movie rimane lo stesso il cognome cambia in Casale ndr), ma tocca il tema dell'istruzione - spiega Incontrada -. La Rai non ha perso l'opportunità di trattare questo argomento così delicato. Non bisogna dimenticare che tanta gente ha lottato per arrivare ad oggi. Bisogna sempre lottare, non bisogna mai fermarsi». Il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta a tale proposito si dice orgogliosa della storia che si è scelto di raccontare: «La classe degli asini è un progetto che corrisponde alla linea editoriale del servizio pubblico, che vuole coinvolgere tutti gli spettatori, ma che deve essere inclusiva anche rispetto ai temi di cui parla, a cominciare dai valori, dalla passione civile e dall'impegno per la costruzione di un domani migliore. In particolare, il sistema scolastico vigente fino agli anni Settanta prevedeva le cosiddette 'classi differenziali', dove venivano confinati quelli che nella mentalità dominante erano i 'diversì, quelli che erano considerati incapaci, pericolosi, ribelli, violenti. Differenziale riporta immediatamente a discriminazione, ghetto, cancellazione dal perimetro della cosiddetta normalità». L'Italia, come ha ricordato anche il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, «è stata all'avanguardia in Europa nell'abolire le classi differenziali con la legge Falcucci del 1977». Poi, rivolgendosi ai ragazzi presenti, «voi avete bisogno di una scuola aperta, a partire dalla scuola vogliamo costruire una società basata sulla comprensione e il rispetto». Flavio Insinna, che nella Classe degli asini sarà l'insegnante Felice, rileva: «La Rai mi ha dato tante possibilità. Qui io mi sono imbucato per la prima volta in vita mia. Uno degli autori della sceneggiatura mi ha fatto leggere il testo - per inciso mio padre per anni ha lavorato con i malati mentali - e io mi sono messo a piangere. A quel punto mi sono proposto, anche se io ho 50 anni e il personaggio 30. Abbiamo iniziato le riprese il giorno del mio compleanno». Quindi ha aggiunto: «Mi scrivono molti genitori per la mancanza nelle scuole degli insegnanti di sostegno, allora bisogna fare ancora di più». Il direttore di Rai1 Andrea Fabiano rileva che avere volti noti come quelli di Incontrada e Insinna è ancora più importante per la rete per arrivare a tutti: «Queste storie sono di persone fuori dal comune, che ingaggiano battaglie per cambiare il sistema, per ridare una prospettiva di vita a tante persone. Per Rai1 è fondamentale dare spazio a queste storie».