Domenica 17 Novembre 2024

Torna Dory, Carla Signoris: il ruolo più bello della mia carriera

Il cast di doppiatori al completo - Fonte Ansa
Luca Zingaretti, voce di Marlin, e Carla Signoris, voce di Dory
Licia Colò, nella parte di se stessa, come voce testimonial del Centro Oceanografico - Fonte Ansa
Baby K, dà la voce a una ricercatrice - Fonte Ansa
Fonte Ansa
Massimiliano Rosolino, voce di un pesce luna - Fonte Ansa
Fonte Ansa
Stefano Masciarelli: “La storia riporta alla luce un valore come quello dell’amicizia che la società sta perdendo“ - Fonte Ansa
“C’è tutto di me in Dory, le assomiglio anche fisicamente“, dice Carla Signoris - Fonte Ansa
“È il ruolo più bello della mia carriera?“, si chiede sorridendo - Fonte Ansa

ROMA. A 13 anni da uno dei nuovi classici d'animazione Disney -Pixar, Alla ricerca di Nemo, Andrew Stanton (con la co-regia di Angus MacLane) riporta il pubblico in fondo al mare (e non solo), in Alla ricerca di Dory. Il sequel che ha già superato i 950 milioni di dollari di incassi nel mondo, sarà in oltre 700 sale da oggi. Il ruolo di protagonista passa alla piccola coraggiosa pesce chirurgo, affetta da continue amnesie, che affronta un viaggio oceanico per andare a cercare i suoi genitori, accompagnata dalla sua speciale famiglia, il pesce pagliaccio Marlin con il figlio Nemo. Il gruppo si separa però quando Dory finisce in un Centro Oceanografico, nel quale curano la fauna marina per poi rimetterla in libertà. Mentre Marlin e Nemo cercano di ritrovare l'amica, Dory scopre di essere nel posto giusto grazie, fra gli altri, al polpo imitatore Hank, maestro di fughe. «C'è tutto di me in Dory, le assomiglio anche fisicamente - dice Carla Signoris che torna a doppiare il personaggio -. Ha come me gli occhi grandi, è stupita dal mondo, sorride alla vita, è fiduciosa. È il ruolo più bello della mia carriera?» si chiede sorridendo. Torna anche Luca Zingaretti, voce di Marlin: «È sempre ansioso e impaurito per Nemo, ma è maturato nel rapporto con il figlio, ed ha un fondo di coraggio dentro di sè » dice l'attore. Fra i tanti messaggi del film, c'è la necessità «di rispettare i bambini come individui, con loro desideri e attitudini, così che possano sviluppare la loro personalità». Inoltre come in Inside out, «torna il senso dei ricordi come mattoni su cui costruiamo la nostra esistenza, il valore fondamentale che ha la memoria, per ogni essere umano e per una popolazione». Zingaretti è cresciuto, «come tutti», con i cartoni Disney. «Se da piccolo avessi conosciuto chi dava la voce a Brontolo o Biancaneve, sarebbe stata un'emozione incredibile. Ho visto lo stesso con il primo film sugli amichetti di mia figlia. Mi riempie di gioia e commuove far parte dell'immaginario di tanti bambini». Secondo Carla Signoris, Marlin «può insegnare ai genitori ad essere meno controllanti, e lo dico io da mamma tigre. I figli bisogna lasciarli andare. Sono felice che i miei nipoti, mi sentiranno cantare 'Zitto e nuotà, cioè vai sempre avanti, con un sorriso». Tra i nuovi doppiatori c'è Licia Colò, nella parte di se stessa, come voce testimonial del Centro Oceanografico, che promuove il rispetto dell'ambiente: «Ero entusiasmata dal doppiare un film Disney, ma quando mi hanno detto che avrei dovuto fare me stessa, è stata una catastrofe, a mia figlia non è piaciuto per niente - scherza la conduttrice -. In realtà lo considero un grande riconoscimento per ciò che ho provato a portare avanti (nell'originale c'è la voce di Sigourney Weaver, da sempre attiva nella difesa degli oceani)». Questo, oltre a a essere un film ambientalista («chi dopo Alla ricerca di Nemo era andato a comprarsi i pesci pagliaccio non aveva capito niente»), insegna «in modo sottile ai bambini il rispetto per chi al di là della perdita della memoria breve, come capita spesso con gli anziani, continua ad avere quella dei sentimenti». Secondo Massimiliano Rosolino, voce di un pesce luna, «è bello avere un film che valorizzi la diversità proprio in questi giorni in cui vediamo le Paralimpiadi». La storia mette in luce, aggiunge Baby K, voce di una ricercatrice, «come non sia famiglia solo quella d'origine, ma quella che ognuno può crearsi». Un valore, conclude Masciarelli, come quello dell'amicizia, « che la società sta perdendo».

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