ROMA. "Catturandi - nel nome del padre" «è una serie, se vogliamo, pirandelliana, ma allo stesso tempo coraggiosa: racconta una mafia siciliana che non è più quella del pastore che bada alle pecore, ma è sempre più radicata nelle istituzioni».
In questa fiction corale con un maxi cast Alessio Boni presta il suo bel volto ad un affascinate economista milanese di livello internazionale, Tito Vergani: «Scende a Palermo - racconta - per concludere un investimento sulle pale eoliche, portandosi dietro la recalcitrante ma amatissima figlia Alina (Marta Gastini).
La duplicità dei caratteri è un punto focale di ogni personaggio, buono o cattivo, per qualcuno emerge in maniera brutale, per altri in modo sottile». Tito è freddo, calcolatore, ambiguo e seducente.
In sei puntate la nuova serie andrà in onda su Rai1, alle 21:10, a partire da questa sera, con raddoppio il 13, e poi a seguire tutti i lunedì. Stavolta l'epica lotta tra Stato e mafia è raccontata dal punto di vista di una squadra d'èlite della polizia deputata all'arresto dei grandi latitanti a Palermo.
Co-prodotta da Rodeo Drive e Rai Fiction, la fiction è diretta da Fabrizio Costa, scritta da Luca Rossi e Alessandro Fabbri.
Catturandi segue le vicende di una squadra guidata da Palma Toscano (Anita Caprioli), impegnata nella caccia all'ultimo capo della più potente organizzazione criminale del mondo, Natale Sciacca (Vincenzo Amato). Una donna determinata con una ferita che non si è mai rimarginata e condiziona la sua vita.
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