VENEZIA. Tutte a gara per un selfie con quello che è ormai stato ribattezzato "il bello del Festival". Ha letteralmente infiammato il red carpet Jake Gyllenhaal, protagonista del film di Tom Ford, "Nocturnal animal". Il film è una una storia a due facce - quella di Susan (Amy Adams), una gallerista di Los Angeles con una vita alto borghese e quella violentissima del protagonista - Jake Gyllenhaal appunto - del romanzo che l'ex marito le spedisce per vendetta e per farle ripensare all'occasione perduta. «Sapevo come dare verità» ha raccontato Tom Ford, riferendosi al tempo stesso al paesaggio texano e al lusso del mondo dell'arte, «odio i film che sanno di artificiale». E poi ha aggiunto: «La cultura americana va a pezzi davanti le convenzioni, davanti a tutta questa artificialità cui ci siamo lasciati andare. Il film al netto racconta proprio questo: come dovremmo essere noi stessi veramente anzichè convincerci di essere altro. Da giovani si è ottimisti, si è attratti dalla superficie e solo andando avanti ci si accorge che siamo altro, volevamo essere altro e per la nostra insicurezza o per la nostra origine ci siamo adeguati ad essere».