NEW YORK. «Si può dire che New York è una città per Anna Magnani? Oddio, unire due cose così violente insieme, non so cosa succederebbe!».
Così la più famosa attrice nella storia del cinema italiano rispondeva nel 1953 alla Rai, in occasione della prima newyorchese di 'Bellissima'. Quei mondi stanno per tornare a incontrarsi: l'Istituto Luce-Cinecittà e la Film Society del Lincoln Center dedicheranno alla Magnani, alla sua carriera e al suo mito, un'ampia retrospettiva.
24 film firmati Rossellini, De Sica, Visconti, Fellini, Renoir, Cukor, Lumet, Dieterle in pellicole 35 e 16 mm verranno proiettati tra il 18 maggio e il primo giugno al Walter Read Theatre di New York per poi proseguire nel resto degli Usa e in Canada.
I film vengono in massima parte dagli archivi di Luce Cinecittà e coprono l'arco cronologico della carriera di Anna, tracciando al tempo stesso una storia della sua vita e della vita in Italia tra il 1934 (Tempo Massimo di Mattoli) fino al nostalgico Roma di Fellini del 1972, passando attraverso l'immortale Roma città aperta e lo sfortunato Vulcano del 1949 dove storia personale e professionale della diva si intrecciarono: filmato a Salina dal tedesco William Dieterle - pionieristiche le riprese sottomarine di Fosco Maraini e Francesco Alliata - mentre l'ex compagno Rossellini girava Stromboli con Ingrid Bergman, fu interpretato da molti come una vendetta di Anna per esser stata tradita, ma finì quasi subito nel dimenticatoio in quella che all'epoca venne soprannominata «la guerra dei vulcani».
La retrospettiva ripropone negli Usa, che hanno tributato alla Magnani i più alti onori - dall'Oscar alla stella sulla Hollywood Walk of Fame - l'idea stessa del cinema italiano interpretato dall'attrice. Tra i film della serie c'è ovviamente La Rosa Tatuata di Daniel Mann che le fece vincere l'Academy Award, e poi i film internazionali della diva, da Selvaggio è il vento di Cukor alla Carrozza d'Oro di Renoir e Pelle di Serpente di Lumet.
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