LONDRA. Dominano i sentimenti, molto più del genio, nel biopic 'Steve Jobs'. Il film di Danny Boyle, che uscirà in Italia il prossimo 21 gennaio, è stato presentato in prima europea a Londra, chiudendo il festival del cinema. E del guru di Apple, interpretato da Michael Fassbender, emergono soprattutto il lato umano, spesso oscuro, e le debolezze di padre all'inizio riluttante che alla fine trova un suo equilibrio con la figlia Lisa. Sullo sfondo la storia del colosso americano, che si snoda tra computer che hanno fatto la storia e altri ricordati come colossali insuccessi, dal lancio del MacIntosh nel 1984 fino a quello dell'iMac nel 1998. Ma sono i rapporti umani e non certo le macchine al centro della trama: quelli di Jobs con la figlia e sua madre, Chrisann Brennan, e gli amici e collaboratori spesso maltrattati, a partire da uno Steve Wozniak cui dà il volto Seth Rogen. «Il film parla di un personaggio straordinario, è un mix di bene e male, ho cercato di raccogliere ogni possibile informazione su di lui prima di interpretarlo», ha detto Fassbender. Interpretazione che, come ammette lo stesso attore, non è stata facile, e che ancora oggi è al centro di polemiche dopo le voci di stampa sul fatto che la pellicola non sia piaciuta alla famiglia di Jobs, scomparso nel 2011, con la vedova Powell Jobs che avrebbe addirittura cercato di bloccarne la distribuzione. Ma Fassbender, e lo stesso Boyle, sono molto cauti su questa vicenda, che spiega ancora di più quanto il film sia un viaggio nell'animo del Jobs uomo e non tanto nello spirito del creatore di nuove tecnologie. «Ho avuto problemi a dire sì quando mi è stata offerta la parte», ha detto Fassbender, dato che si parlava di persone che erano in vita o da poco scomparse. «Se i familiari di Jobs vedono il film mi auguro che non si sentano offesi, perchè questo non era proprio il mio intento», ha messo le mani avanti l'attore. Al suo fianco c'è una straordinaria Kate Winslet, nella parte di Joanna Hoffman, la fidata e molto paziente collaboratrice del genio informatico. «Senza dubbio Jobs è stato una figura unica e col mio personaggio ho avuto accesso al suo lato più personale e nascosto», ha detto l'attrice. Nonostante l'importanza data all'aspetto psicologico esaltato dai lunghi dialoghi, il film rivela una serie di dettagli che i patiti della Apple apprezzeranno molto: come il fatto che sono state girate scene proprio nel garage originale in California dove Jobs e Wozniak crearono quello che poi è diventato il colosso mondiale della tecnologia.