NAPOLI. Riaperta al pubblico lunedì scorso dopo sette anni, la Palestra Grande degli Scavi di Pompei doveva essere fruibile al pubblico solo di sera nell'ambito dell'offerta di visite notturne «Una notte al museo», promossa dal Ministero per i Beni Culturali. E invece, con una decisione a sorpresa presa dalla Soprintendenza «per soddisfare le tante richieste», da oggi sarà possibile visitare l'edificio risalente all'Età Augustea anche di giorno. «La bellezza dell'ambiente, un tempo luogo per gli esercizi ginnici degli atleti, lascia stupiti per la suggestione», sottolinea il soprintendente di Pompei Massimo Osanna spiegando il provvedimento. «In questi due giorni - aggiunge - si è lavorato con tutti i referenti della Soprintendenza e i funzionari di Ales, che abbiamo trovato disponibili alle nostre sollecitazioni e da oggi la Palestra è aperta al pubblico degli Scavi». La Palestra Grande - alla cui riapertura lunedì scorso intervenne il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini - sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 17.20 e il sabato sera dalle 20 alle 24. Grande attrazione del caratteristico edificio rettangolare sono gli affreschi di Moregine, che dopo anni di girovagare all'estero, di qua e di là per mostre, sono tornati a casa trovando collocazione nel portico meridionale della Palestra. Si tratta dei dipinti rinvenuti all'interno dello splendido complesso ritrovato in località Moregine, a circa 600 metri a sud dalle mura di Pompei, nei pressi della foce del fiume Sarno. Il loro ritrovamento risale al 1959 in occasione della realizzazione dell'autostrada Napoli-Salerno. Allora venne alla luce un edificio caratterizzato da un cortile porticato sul quale si affacciavano almeno cinque triclini (sale da pranzo) sontuosamente affrescati e terme ancora in costruzione. Le pitture furono asportate a causa delle difficoltà dello scavo. Tre i triclini i cui affreschi hanno trovato casa nella Palestra Grande. Il triclinio A è composto da tre pareti dipinte in cui sono rappresentate le Muse, divinità ispiratrici del canto, che presiedevano ai diversi generi poetici, alle arti, alle scienze e a tutte le attività intellettuali e la figura di Apollo. Nel triclinio B sono raffigurati i Dioscuri Castore e Polluce. Nel triclinio C la divinità fluviale (Sarno). Le pitture sono attribuibili all'epoca Neroniana.