ltre 500 strade chiuse in Emilia Romagna. Ci sono innanzitutto i morti e gli sfollati, certo. Ma anche il dato sulla viabilità interrotta dà il senso della dimensione del disastro determinato dalle inondazioni che hanno devastato la regione. Paesi e frazioni continuano ad essere isolati proprio per la difficoltà dei mezzi dei soccorritori di raggiungere le località colpite. Tanto che Viabilità Italia - il tavolo di coordinamento attivo presso la Polizia stradale - consiglia agli automobilisti di non mettersi in viaggio nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna, proprio per lasciare libera la circolazione ai veicoli impegnati nel soccorso e nel ripristino. E con il rischio di frane che segue quello delle esondazioni,la situazione è destinata a rimanere critica ancora per diversi giorni. Una ventina di fiumi sono esondati e centinaia di canali minori di bonifica nelle campagne: significa che l'acqua e il fango hanno travolto tutte le arterie di comunicazione nel raggio di un centinaio di chilometri. Ripercussioni si sono avute sulle autostrade con uno scambio di carreggiata per dieci km sulla A14 ed allagamenti sulla D14. Rallentamenti per allagamenti anche nella sottostante SS16. E per dare respiro alla mobilità, la Città metropolitana di Bologna ha ottenuto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da Autostrade per l'Italia l'autorizzazione a riaprire un vecchio tratto di autostrada per aggirare le frane.