I dati del Rapporto Zoomafia 2022 relativi alla Sicilia confermano una regione fortemente interessata dal fenomeno. Corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, macellazioni clandestine, frodi dei pascoli, traffico di fauna selvatica, pesca di frodo: sono alcuni dei crimini contro gli animali registrati in Sicilia. Nella regione l’8,52% dei procedimenti per reati contro gli animali del totale nazionale. Il Rapporto Zoomafia 2022, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav, alla sua ventitreesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2021 con il patrocinio della Fondazione Antonino Caponnetto. L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav ha chiesto alle procure i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2021, sia noti sia a carico di ignoti, e il numero di indagati per reati ai danni di animali. Per la Sicilia le risposte sono arrivate da 10 procure ordinarie su 16 (non hanno risposto Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltanissetta, Messina, Palermo e Trapani) e da tre procure minorili (non ha risposto Caltanissetta). Registrata una diminuzione delle risposte. La procura che nel 2021 ha registrato più procedimenti penali per reati contro gli animali è quella di Siracusa con 122 procedimenti con 174 indagati. Seguono Catania 77 procedimenti con 128 indagati; Termini Imerese (PA) con 52 procedimenti con 65 indagati; Ragusa, con 47 procedimenti con 30 indagati; Patti (Me), con 32 procedimenti con 17 indagati; Enna, con 28 procedimenti con 12 indagati; Gela (CL), con 27 procedimenti con 18 indagati; Sciacca, con 25 procedimenti con 7 indagati; Marsala, con 24 procedimenti con 10 indagati e, ultima, Caltagirone, con 22 procedimenti con 23 indagati. Sono state 23 le persone denunciate, a vario titolo, per aver messo in vendita, senza avere alcuna documentazione comprovante la legale detenzione degli animali, complessivamente: 112 Testudo hermanni, 130 fringillidi, prevalentemente cardellini. Le ultime relazioni della Dia e della Dna riportano casi riconducibili ad attività zoomafiose nella regione, con particolare riferimento alle infiltrazioni mafiose nell’accaparramento dei terreni agrari e pascolivi per beneficiare di fondi comunitari, nelle corse clandestine di cavalli e nel settore della commercializzazione del pesce. «Gli scenari che emergono dal nuovo Rapporto Zoomafia sono quelli di illegalità diffusa e pericolose connessioni con ambiti criminali più inquietanti - afferma Ciro Troiano - la Sicilia è una delle regioni dove la zoocriminalità è più attiva. Si registrano tutti i reati presi in esame, ed alcune condotte sono fortemente radicate nel sottobosco delinquenziale. Le corse clandestine rappresentano il business più allarmante. Le indagini hanno confermato l’esistenza di associazioni per delinquere semplici e di associazioni mafiose finalizzate alle corse e scommesse illegali». Per quanto riguarda i combattimenti- recentemente, nel mese di marzo 2022, la polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione a Canicattì, interrompendo un combattimento tra cani e cogliendo sul fatto decine di persone, tra cui due minorenni.