Lunedì 18 Novembre 2024

Motoscafo travolge una barca a vela all'Argentario: un morto e una donna dispersa

In questa immagine tratta da “Maremma oggi“ si vede la scena dello scontro
Un frame tratto da Sky TG24 che mostra una delle due barche che si sono scontrate
La ricerche
Anna Claudia Cartoni

Tragedia nello specchio di mare tra l’Argentario e l’isola del Giglio: un uomo è morto e una donna è dispersa dopo che sabato pomeriggio un motoscafo con a bordo quattro turisti danesi, forse in navigazione con il pilota automatico, ha travolto una barca a vela lunga 14 metri su cui viaggiavano sei persone. Il veliero è stato colpito sulla poppa sinistra e si è squarciato senza spezzarsi. Nell’impatto con il Fireline 58 è morto un 59enne originario del Piemonte ma residente a Roma il cui corpo è stato estratto dall’elica all’alba di domenica. Un elicottero e diversi mezzi navali partecipano invece alle ricerche per Anna Claudia Cartoni, la 60enne romana risucchiata dall’acqua dopo l’impatto e dispersa in mare. «L'ho vista scomparire», ha raccontato in lacrime il marito, l’imprenditore 61enne Fernando Manzo, titolare della «Bioimpresa» che era al timone, «è affogata sotto ai miei occhi, non sono riuscito a salvarla. Un attimo e non c'era più». L’uomo è ricoverato all’ospedale di Grosseto con ferite profonde alle gambe. I quattro danesi sono stati sentiti dal magistrato della Procura di Grosseto che starebbe ipotizzando i reati di naufragio, omicidio colposo e lesioni. L’incidente è avvenuto alle 17,30 e quindi con piena visibilità. La donna dispersa era laureata in scienze motorie ed era molto impegnata nel mondo dello sport come insegnante di ginnastica artistica, tecnico federale e giudice internazionale. Lei e Fernando hanno anche una figlia disabile di 20 anni, Irene, per la quale Anna aveva anche scritto un libro, «Irene sta carina. Una vita a metà». «Mi sento una mamma diversa da tutte le altre», aveva scritto, «impegnata a comprendere quale possa essere il mondo di una figlia che non possiede la parola, intenta a capire le sue necessità soprattutto attraverso un linguaggio non verbale, fatto di segnali impercettibili. Una mamma che deve fare i conti con speranze frustrate, angosce, diritti negati e rimpianti, senza però nessuna commiserazione, recriminazione o rancore». Altre due donne ferite nell’incidente, una 59enne e una 61enne, sono state dimesse nella tarda serata di sabato mentre un quarto ferito è stato trattenuto in osservazione.  

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