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Cumuli di rifiuti a Partinico, il Comune pubblica le foto su Fb e minaccia rincari

Emergenza rifiuti a Partinico. Nel Comune in provincia di Palermo, in più zone della città, si possono vedere cumuli di immondizia lasciati davanti gli ingressi delle abitazioni o degli uffici, a ridosso dei marciapiedi o nascosti dietro i cartelloni pubblicitari. Una situazione di degrado che allarma i cittadini e che ha spinto l'amministrazione comunale a puntare il dito contro l'incivilità di chi non si crea problemi a riempire le strade.

"In queste foto solo alcuni dei cumuli di rifiuti abbandonati in 24 ore - si legge in un post pubblicato dal Comune di Partinico nella pagina Facebook con a corredo una decina di scatti che immortalano la situazione - . Ogni commento è superfluo. Per l'inciviltà di pochi si rischia di compromettere i risultati di raccolta differenziata con conseguenze anche economiche sui costi del servizio".

Alcuni cittadini, nei commenti al post, invocano un pronto intervento per ridurre il disagio: "Telecamere e controlli, anche con agenti in borghese", scrive un lettore. Una lettrice segnala la presenza di rifiuti "alla villetta dove ci sono due scuole Polizzi e Ipsia, lì non vengono a guardare che c'è spazzatura ed escrementi di cani, ci sono due scuole ed è una vergogna". Si suggerisce anche "un’idea utile che serve è l’esempio! Schieramenti si volontari che aiutano a pulire!". E non mancano le polemiche: "Certo la gente è incivile ma dove (sono) i signori commissari per l'abbattimento del costo sulla bolletta visto che la maggior parte si fa la differenziata? Ci fate sapere qualcosa, perché ogni anno il caro bollette dell'immondizia è in aumento". "L’inciviltà va combattuta con la cultura - si legge in uno dei tanti commenti - , la forza dell’educazione e il rispetto che si insegna ai bambini già dai primi anni si scuola. Poi possiamo mettere tutte le telecamere del mondo, mettere l’esercito e fare multe! Ma nulla si risolverà se queste persone non vengono umiliate dall’educazione ai cittadini civili".

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