Avrebbe dovuto essere una giornata color seppia nel segno della riscoperta di radici familiari ottocentesche rinsaldate dal conferimento della cittadinanza onoraria di Anguillara. In realtà la visita del Presidente del Brasile Jair Bolsonaro in Veneto si è trasformata oggi prima in un sit-in di protesta pacifica di 200 persone al grido «Bolsonaro fora» e «Via da qui l’assassino dell’Amazzonia» e poi, a Padova, in un vero e proprio corpo a corpo tra le forze dell’ordine e circa cinquecento giovani antagonisti e dei centri sociali.
Violenti scontri a Padova
Lo scontro più duro è avvenuto in via Belludi, la strada che conduce alla Basilica del Santo, seconda tappa da programma della visita di Bolsonaro, proprio negli stessi momenti in cui il Presidente verde-oro, accompagnato da una robusta scorta personale e privo per tutto il tempo della mascherina anti-Covid sul viso, si congedava dal sindaco leghista di Anguillara. Un saluto caloroso al termine di un incontro a tavola a villa Arca del Santo durato tre ore e pagato di tasca propria dal primo cittadino leghista Alessandra Buoso per mettere a tacere le polemiche sulla contestatissima visita. Tanto contestata da suggerire alla security di spostare all’ultimo momento l’evento dal Municipio alla blindatissima villa veneta. «Sono felice ed emozionato di essere qui. Penso si veda» ha esordito Bolsonaro, ricordando che «da qui erano partiti a fine ’800 i suoi nonni». Non ha mancato di sottolineare i suoi rapporti non proprio idilliaci con la stampa. «Abbiamo moltissimo sostegno popolare - ha affermato - Nonostante tutto noi stiamo portando avanti un ottimo lavoro che sicuramente è riconosciuto dal popolo e non è riconosciuto dai mass media».
Molti brasiliani lo hanno contestato
Molti i brasiliani che per ore, sotto la pioggia, hanno voluto contestare Bolsonaro nel sit-in autorizzato allestito nel piazzale della chiesa di Anguillara. Fa parte per vocazione geografica di questo gruppo anche Massimo Ramundo, Padre comboniano che ha trascorso 20 anni in Brasile, 12 dei quali in Amazzonia. «La politica di Bolsonaro - ha dichiarato Ramundo, che ora opera a Verona nella sede della rivista Nigrizia - va contro tutto quello che professa quotidianamente Papa Francesco». Una cinquantina i supporter che hanno invece atteso per ore fuori dai cancelli di villa Arca del Santo che il Presidente, domani ospite a Pistoia, si mostrasse. A metà pranzo Bolsonaro è uscito per salutarli, pollice alzato e strette di mano distribuite a tutti. E’ scattato l’applauso generale, bandierine carioca in aria e il coro «Mito, mito» scandito per qualche minuto. Da Anguillara il Presidente avrebbe dovuto recarsi direttamente alla Basilica del Santo a Padova ma le tensioni tra forze dell’ordine e contestatori hanno suggerito un ulteriore cambio di itinerario. L’auto di Bolsonaro e il suo seguito hanno preferito saltare il centro città e raggiungere un albergo decentrato. Solo in serata il Presidente brasiliano ha potuto varcare da un ingresso laterale la soglia della Basilica di Sant’Antonio. La visita, iniziata dopo l’uscita alle 19.30 dell’ultimo pellegrino, è durata mezz’ora.
La visita a Pistoia
E domani altre iniziative di protesta accompagneranno la sua visita a Pistoia per commemorare i militari brasiliani caduti nella II Guerra Mondiale. Il vescovo Fausto Tardelli non andrà a pregare sul monumento che li commemora, come invece era tradizione. La curia ha mandato una nota per criticare Matteo Salvini che ha detto di essere presente alla commemorazione. La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Caterina Bini, originaria di Pistoia, ha annunciato che non parteciperà. E’ prevista anche una contro-manifestazione davanti al Duomo.
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