Sono oltre 9 su 10 i siciliani preoccupati per la diffusione del Coronavirus nell’Isola stabilendo un trend in crescita di 80 punti in poco più di 50 giorni, dal 12% di fine gennaio al 92% odierno. È quanto emerge dall’indagine condotta in Sicilia dall’Istituto Demopolis e i cui risultati sono stati presentati, nel corso del programma di Tgs "Cronache Siciliane", dal direttore di Demopolis Pietro Vento.
Tra i dati raccolti anche il livello di soddisfazione che riguarda la gestione dell’emergenza da parte delle strutture sanitarie e la riorganizzazione in atto a livello regionale che si rivela ampiamente apprezzata dai cittadini. Ma pesa, in Sicilia così come in molte altre regioni, l’allarme sulla carenza di ventilatori polmonari e di dispositivi medici necessari per contrastare il Covid-19 in vista del picco atteso in aprile.
Rimangono elevati invece i timori di contagio e prevalgono per il momento le crescenti preoccupazioni economiche. La conferma viene anche dalla classifica relativa alle misure del Decreto Legge “Cura Italia” maggiormente condivise: al primo posto troviamo, secondo l’analisi dell’Istituto Demopolis, gli investimenti per l’aumento consistente delle attrezzature e dei posti di terapia intensiva, apprezzati dal 90% dei siciliani; l’83% condivide la scelta di puntare a 20 mila assunzioni di medici e infermieri. Seguono le misure economiche: 2 su 3 approvano la cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori, il 65% la sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi.
L'indagine ha riguardato anche la decisione del Governo di limitare drasticamente gli arrivi nell’Isola risulta apprezzata dalla quasi totalità dei cittadini, stretta che l’88% dei siciliani ritiene necessaria. Notevolmente apprezzato anche il blocco degli spostamenti da un Comune all’altro per contenere l’estensione del contagio, ritenuta una scelta giusta dall’85% dei siciliani. "È un valore sorprendente - spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento - che conferma la disponibilità ad accettare limitazioni pur di uscire al più presto da quest’emergenza".
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