Bandiere a mezz'asta negli uffici in segno di lutto e una messa in suffraggio celebrata dall'arcivescovo Lorefice in Cattedrale. Così la Sicilia ricorda oggi l'assessore ai Beni culturali, archeologo di fama mondiale, Sebastiano Tusa, morto nel tragico incidente aereo in Etiopia.
La celebrazione è iniziata alle 17, in una Cattedrale gremita di gente, fra assessori e rappresentanti delle istituzioni, ma anche tanti cittadini, colleghi e studenti universitari. Tra i presenti, la moglie di Tusa, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. Accanto a lei, il presidente della Regione Nello Musumeci, il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
A seguire, nel Palazzo d’Orleans, gli interventi commemorativi del governatore Nello Musumeci, del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, del rettore dell’Università Fabrizio Micari, dello scrittore Valerio Massimo Manfredi e della giornalista Donatella Bianchi.
«In ciascuno di noi domina un sentimento di dolore, di sconforto, di impotenza, di rabbia. Avremmo voluto questa cerimonia davanti a una bara sulla quale depositare un fiore. Per questo abbiamo atteso tre mesi, una illusione che abbiamo inseguito tutti. Non sappiamo se quella bara un giorno arriverà o se dovremo accontentarci di ricordare Sebastiano per la sua nobile esistenza», dice il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, parlando con tono commosso alla cerimonia all’interno di Palazzo d’Orleans.
Qui è stato allestito un maxi schermo. Sono presenti anche la vedova Patrizia Livigni, i figli Vincenzo e Andrea e altri familiari di Sebastiano Tusa, oltre all’intera giunta Musumeci, al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, al sindaco Leoluca Orlando e a numerosi dirigenti regionali.
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