E’ una marcia della pace con tantissimi giovani e pochi politici quella partita da Perugia per raggiungere Assisi. Circa 10 mila sono gli studenti provenienti da ogni parte d’Italia.
Portano striscioni inneggianti alla pace, al rispetto dei diritti umani e contro ogni forma di discriminazione. I giovani
rappresentano le realtà più disparate: ci sono quelli dell’istituto comprensivo De Amicis Maresca di Locri e i ragazzi dell’Isis Brignoli, Einaudi, Marconi di Gradisca d’Isonzo-Staranzano, solo per citerne due. Marciano insieme ai
gonfaloni di 286 fra Comuni, Province e Regioni.
Alla Perugia-Assisi ci sono le associazioni cattoliche e degli immigrati, Amnesty international, Libera e i sindacati.
Alcuni indossano magliette con scritto «La solidarietà non si arresta. Io sto con Riace». Altri portano un cartello sul quale si legge «Noi siamo con Riace e con Mimmo Lucano».
Marciano nonostante il cielo coperto e la pioggia caduta fino a pochi attimi prima della partenza. Con indosso impermeabili e cerate, anche se di tanto in tanto spunta anche qualche ombrello.
Nel lungo serpentone spicca una grande bandiera dell’Europa mentre sono praticamente assenti i vessilli dei partiti.
Pochi anche i politici.
A guidarli la presidente umbra Catiuscia Marini e il sindaco di Perugia Andrea Romizi, FI.
Ad inizio corteo la lunga bandiera con i colori dell’iride originaria della prima marcia di Aldo Capitini, cucita tanti anni fa da un gruppo di donne di Todi, come ha ricordato Flavio Lotti del comitato promotore. «Siamo qui per dire basta attaccare chi accoglie, per dire basta alla violenza e ai diritti negati e che nessuno deve essere lasciato indietro e da solo perché sono troppe le disuguaglianze» ha aggiunto Lotti, anima della Perugia-Assisi.
«Siamo qui per migliorare i nostri pensieri e per osare la fraternità, perché la strada dell’accoglienza porta alla pace e alla sicurezza», hanno invece sottolineato dal palco allestito alla partenza alcuni studenti a cui è stata data voce in rappresentanza di tutti i presenti.
Dopo la lettura del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella - alla vigilia ha scritto infatti agli organizzatori e ai partecipanti affermando che «la marcia PerugiAssisi, anche quest’anno, come nella sua lunga storia, è una testimonianza corale di speranza e fraternità» - ha preso la parola il sindaco di Perugia Andrea Romizi.
«Capitini - ha detto - ci ha insegnato che è necessaria una visione alternativa». A seguire è intervenuto il presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti, il quale ha ricordato che la marcia si svolge in occasione di anniversari importanti come i 100 anni dalla fine della Grande Guerra, i 70 anni dalla proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani e i 50 anni dalla scomparsa di Aldo Capitini, ideatore della Marcia della pace Perugia-Assisi.
Dal palco è intervenuta pure Beatrice Covassi, capo della rappresentanza in Italia della Commissione europea:
«L'Unione europea ha come obiettivo la pace e oggi siamo qui per ricordarlo visto che spesso questo si dimentica».
Non solo giovani e rappresentanti delle istituzioni hanno parlato ad inizio marcia ma anche operatrici dell’accoglienza.
Tra i primi a mettersi in cammino per raggiungere Assisi sono stati il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, e il senatore e leader di Leu Pietro Grasso.
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