Ci sono anche Catania, Gela, Messina, Noto, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani fra le 100 città italiane che hanno aderito all'iniziativa "Giustizia per Pamela".
Striscioni affissi nella notte dai militanti di CasaPound Italia che hanno voluto lanciare un chiaro messaggio di solidarietà alla famiglia di Pamela Mastropietro, dopo le novità processuali nel procedimento a carico dei tre immigrati coinvolti nell'omicidio.
“Anche se non c’è stata ancora alcuna sentenza e il procedimento è ai suoi primi passi – commenta Cpi – tutto lascia pensare che sia in corso un tentativo di attenuare il quadro e ricondurre la morte di Pamela a una sorta di ‘delitto passionale’. Il segnale che arriva dalle decisioni del tribunale del riesame, che ha escluso lo stupro da parte di Oseghale e ha lasciato in carcere i suoi due presunti complici solo per il reato di spaccio, è esattamente questo".
Il nome di Pamela Mastropietro balza alle cronache nazionali quando lo scorso 30 gennaio la 18enne romana viene uccisa e smembrata. Parti del corpo mancanti hanno fatto anche parlare di cannibalismo. Accusati e arrestati tre nigeriani: Innocenti Oseghale, Desmond Lucky e Lucky Awelima. Una quarta persona viene considerata sospettata, ossia uno spacciatore di droga ghanese.
L'omicidio provoca subito estrema indignazione pubblica, alimentando rabbia e sentimenti anti-immigrati a Macerata.
Già il 29 gennaio, la ragazza si era allontanata dalla comunità di recupero per tossicodipendenza di cui era ospite, lasciando cellulare e documenti di identificazione.
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