ROMA. I Paesi europei hanno legislazioni e atteggiamenti culturali differenti sul velo islamico, dal niqab, il copricapo che avvolge testa, viso e collo lasciando scoperti solo gli occhi, fino al burqa, il velo integrale. Ma non ci sono indicazioni invece restrittive per l'hijab, il velo che copre il capo ma lascia scoperto il viso, come sarebbe il caso della praticante islamica ieri non ammessa nell'aula del Tar di Bologna.
FRANCIA: primo Paese europeo a varare la legge (entrata in vigore nell'aprile del 2011) che mette al bando l'uso del burqa, vietando la "dissimulazione del volto nei luoghi pubblici", senza menzione esplicita del velo integrale islamico. Tuttavia le donne che indossano il burqa o il niqab devono pagare una multa.
BELGIO: c'è il divieto di indossare il velo integrale che copre anche il volto, burqa o niqab. Le donne che contravvengono il divieto rischiano una multa.
OLANDA: nonostante diversi tentativi negli ultimi anni, non è mai passato il divieto di indossare burqa nei luoghi pubblici.
GERMANIA: le regole sul velo islamico sono dettate dai vari lander e non dal governo federale.
GRAN BRETAGNA: non ci sono leggi che vietano il velo islamico nelle sue varietà, compreso il burqa, ma le scuole possono avere un proprio codice di abbigliamento che vieta determinati copricapo.
AUSTRIA: l'Austria ha vietato di recente il velo in pubblico.
SPAGNA: non c'è una legge specifica a riguardo, ma non si può andare in un luogo pubblico con il volto coperto.
DANIMARCA: Anche la Danimarca si prepara a vietare qualsiasi tipo di velo che copra interamente il viso delle donne nei luoghi pubblici, inclusi il niqab e il burqa.
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