ROMA. "L'ossimoro della moda, come quello della natura, è estrarre l’eterno dall’effimero": a condensare il senso della sua ricerca estetica era stata la stessa Laura Biagiotti, festeggiando due anni fa alla Milano Fashion Week i 50 anni di carriera. Mezzo secolo di creatività che l’ha spinta a guidare il made in Italy - tra le poche stiliste donne, insieme a Krizia - alla conquista dei mercati globali, diventando la prima griffe italiana a sfilare in Cina nel 1988, a Pechino, e la prima a varcare con la sua moda, nel 1995, le soglie del Grande Teatro del Cremlino a Mosca, nella vecchia sede del Pcus. Fino a essere incoronata dal New York Times con 'la Regina del cashmerè (Queen of cashmere).
Laura Biagiotti è morta all’ospedale Sant'Andrea di Roma, dove era stata ricoverata mercoledì sera in terapia intensiva in seguito all’arresto cardiaco che l’aveva colpita nella sua residenza di Guidonia. Dopo diverse manovre rianimatorie, l'attività cardiaca era ripresa, ma le condizioni della stilista erano apparse subito gravissime. Ieri l’ospedale aveva avviato le procedure di accertamento della morte cerebrale. La conferma in un tweet, sul suo profilo ufficiale, con un brano del Vangelo di San Giovanni scelto dalla figlia Lavinia.
Nata a Roma il 4 agosto 1943, dagli anni '70 Laura Biagiotti ha dettatola sua moda che punta su linee ampie che prendono forma attorno al corpo (sua l’invenzione dello stile 'bambolà) e colori legati alla sua città il bianco in primis, e il rosso. La sua carriera è iniziata negli anni '60 quando, seguendo le orme della madre, Delia Soldaini Biagiotti, fondatrice di un atelier, ha cominciato a collaborare con i grandi nomi della moda italiana, da Roberto Capucci a Rocco Barocco. Nel 1966 la sua prima collezione per Schuberth. Nel 1972 la prima personale ha sfilato a Firenze, attirando l’attenzione della stampa e dei buyer. Dal 1980 viveva e lavorava nella campagna romana di Guidonia, nel castello Marco Simone, dell’XI secolo, riportato all’antico splendore assieme al marito Gianni Cigna, prematuramente scomparso nell’agosto 1996. Dall’unione è nata la figlia Lavinia, entrata in azienda nel 1997 e divenuta vice presidente dal 2005.
Molti i riconoscimenti della sua lunga carriera: nel 1992 a New York il premio Donna dell’Anno; nel 1993, a Pechino, il trofeo Marco Polo per aver portato l’industria italiana in Cina; nel 1995 l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Scalfaro per l’alto contributo dato alla diffusione del prestigio del Made in Italy nel mondo. Ha ricevuto ancora il premio Marisa Bellisario e il premio speciale alla Carriera della Camera Nazionale della Moda. Nel 2002 le Poste italiane hanno emesso un francobollo dedicato alla stilista raffigurante un abito Biagiotti ispirato a profili della Roma Classica. Nel 2004 il sindaco di Roma Veltroni le ha conferito la Lupa Capitolina. Nel 2007 ha ricevuto il Leone Cristallo alla Carriera - Premio Casinò di Venezia durante il Gala Ufficiale a conclusione della 64/a Mostra del cinema. Nel 2011 è stata la volta del Premio Leonardo, consegnato per la prima volta ad una donna, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Da sempre convinta promotrice della cultura, ha sponsorizzato il recupero di un piviale ricamato custodito a Milano al Museo Poldi Pezzoli il cui disegno si è rivelato essere autentico di Botticelli. Nel 1998 la Laura Biagiotti Parfums ha portato agli antichi splendori la Scala Cordonata del Campidoglio, disegnata da Michelangelo. Nel 2003 ha donato il nuovo Grande Sipario al Teatro La Fenice di Venezia, dopo che l’originale era stato distrutto dall’incendio.
Biagiotti e il marito hanno raccolto il nucleo più importante di quadri del pittore futurista Giacomo Balla: la collezione è stata esposta nel 1996 a Mosca nel Museo Puskin e nel 1998 a Roma nel Chiostro del Bramante. Nel 1999 l'accordo di sponsorizzazione con il Piccolo Teatro Studio di Milano, dove le collezioni Laura Biagiotti sfilano in esclusiva. Nel febbraio 2007, con il ministro dei Beni culturali Rutelli e il presidente di Procter&Gamble Italia Vito Varvaro, il via ai restauri delle Fontane di Piazza Farnese.
Laura e Lavinia Biagiotti hanno introdotto per prime la sinergia tra moda e sport. Nell’ottobre 2000 gran parte dei campioni dell’Olimpiade di Sidney hanno sfilato per Laura Biagiotti avvolti in un tricolore di cashmere. Tra i testimonial d’eccezione, Mario Cipollini, Valentina Vezzali, Daniela Ceccarelli, Federica Pellegrini, Francesca Piccinini e Maurizia Cacciatori. Laura Biagiotti è stata la prima italiana ad investire nel golf: nel 1991 ha inaugurato il Marco Simone Golf, uno tra i più bei campi italiani, alle porte di Roma.
Quanto ai profumi, la prima fragranza è stata Fiori Bianchi, lanciata nel 1982, seguita nel 1988 da Roma e nel 1992 da Venezia. Nel 1994 sono arrivati Laura e Roma Uomo. Nel 2004 nasce Aqua di Roma premiato nel 2005 con il Fifi Award. Nel gennaio 2008, la fragranza femminile Laura Biagiotti Donna. Nel 2010 sono state lanciate le fragranze Mistero di Roma e Mistero di Roma Uomo. Ogni anno Biagiotti Group presenta oltre 70 collezioni tra abbigliamento e accessori.
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