ASCOLI PICENO. Viveri, abiti, pannolini, e perfino dei giocattoli destinati ai bambini terremotati ospiti della tendopoli di Campo Rio di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno). C'era di tutto nel furgone di due finti volontari della Protezione civile, due pregiudicati romani di 47 e 41 anni, arrestati la notte scorsa dai carabinieri. Gli 'sciacalli' viaggiavano a bordo di un furgone Doblò con il logo della
Protezione civile del Lazio: sono stati individuati durante un servizio di filtraggio, e ammanettati. Si erano accreditati come 'soccorritori' fin dalle prime ore del terremoto.
I soldati di guardia, i poliziotti e i carabinieri di ronda. Ventiquattro ore su ventiquattro, divisi per zone, paese per paese, sentiero per sentiero. Nella Questura di Ascoli, che ha competenza anche per la provincia di Fermo, subito dopo la scossa del 24 agosto si sono seduti intorno ad un tavolo, e secondo le direttive ministeriali, con dirigenti che «ci siamo fatti tre terremoti con questo», hanno stabilito un piano anti sciacallaggio. Che funziona a quanto pare. Gli arresti di queste ore non sono casuali, ma frutto di una rete territoriale che sta in piedi dall'alba del primo giorno del sisma.
All'inizio le zone vigilate tra Acquasanta e Arquata del Tronto, entrambe in provincia di Ascoli Piceno, erano 5: poi con l'arrivo dei 100 soldati del 235mo Reggimento 'Piceno' di Ascoli sono diventate 3 gialle e una rossa. Ossia: da lunedì i soldati a presidio fisso dei centri storici diroccati con funzioni di polizia, le forze dell'ordine mobili in giro, con turni agili e in armonia con le condizioni mutevoli di viabilità o sicurezza.
Complessivamente, tra agenti delle forze dell'ordine e militari ci sono circa 500 addetti al controllo. Ogni forza di polizia ha compiti legati alle proprie caratteristiche, vedi la Forestale o i vigili del fuoco. I piani di sicurezza sono il frutto di tavoli tecnici permanenti, spiegano in Questura, ma la sensibilità degli operatori è acuita anche da un altro particolare. Sono 10 nella provincia gli agenti delle varie polizie coinvolti nel sisma, tra morti e parenti di deceduti: c'è insomma un coinvolgimento personale diretto nel dramma, che
ha contribuito ad alzare l'attenzione e la partecipazione.
Il territorio è sorvegliato tra agenti in borghese e in divisa: i due uomini arrestati ad Acquasanta in flagranza di reato sono stati fermati dai carabinieri di Ascoli Piceno mentre riempivano il furgone di materiale della protezione civile e dei vigili del fuoco e di donazioni ai terremotati.
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